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EnErgY


Il Carbone non bastava ed il petrolio ormai sta finendo, forse non sarebbe nemmeno durato secondo le aspettative, ma questo importa poco a chi si è arricchito, e sono tanti, in tutti i settori economici


Occorre da subito, pensare ad una forma energia alternativa! È certamente così, bisogna correre subito ai ripari, cambiare le strutture, cambiare i poteri, cambiare il "monopolizzatore" lo sviluppo (che non è umano) ha alla base il cambiamento. Cambiare i mezzi, cambiare le automobili, cambiare i prezzi finchè...
...finchè non si cambia nuovamente energia, scavando rovinando, distruggendo, reimpostando questo mondo che ormai appartiene solo all'uomo, in eccessivo soprannumero, sfruttare tutto lo sfruttabile, nell'arco di una generazione.


Allora è così o ci vogliono fare credere che sia così?

Prima di saltare immediatamente a bordo delle scialuppe di salvataggio rappresentate dalle energie alternative, il ricorso alle quali ci consentirebbe di mantenere il tenore di vita attuale, non pensate che sarebbe saggio assicurarsi che galleggino?


Effettivamente il petrolio sta per esaurirsi, questione di anni, potranno essere 5, 10 o anche 20 ma ben presto il petrolio sarà antieconomico da prelevare e quindi verrà man mano abbandonato a favore di altre fonti energetiche.
E questo è il punto cruciale. Quale sarà questa nuova fonte?
I candidati sono vari e qui di seguito farò una breve carrellata dei principali.


Carbone: ci sono ancora enormi giacimenti, ma inquina moltissimo, qualsiasi tecnologia moderna si possa utilizzare: è un residuo fossile ricco di carbonio quindi come minimo produrrà enormi quantità di gas serra. E questo non è accettabile.


Energia nucleare classica (la fissione, le centrali atomiche): Questa produce energia ad alta densità e quanta se ne vuole. Il grossissimo problema è la sicurezza delle centrali, l'enorme quantità di rifiuti radioattivi che si vengono a creare (oggi stoccati in serbatoi sparsi per il mondo che chi sa quando inizieranno a perdere...), la movimentazione di tutti questi rifiuti radioattivi che sono un continuo e reale pericolo non solo per l'umanità al suo completo ma per tutta la VITA dell'intero pianeta.


E ora ci sono l'idrogeno e il metano. Ma bisogna stare molto attenti. L'idrogeno NON E' una FONTE ENERGETICA. L'idrogeno può essere visto come un accumulatore, un metodo di stoccaggio e conservazione dell'energia prodotta con qualche altro mezzo, sia esso pulito (solare, eolico, biomasse) o classico (carbone, petrolio, gas). Questo è da tenere bene a mente.
Ma allora, come e perché si parla tanto di "idrogeno pulito", "emissioni zero", "futuro all'idrogeno"?


Il mezzo è la disinformazione (l'arma non convenzionale più utilizzata in questi anni), che può essere venduta dai media grazie alla sostanziale ignoranza della gente su questi argomenti piuttosto tecnici. Il movente che porta a spacciare queste bugie è molto, molto importante per lo status quo attuale e si può riassumere in una sola parola: CONTROLLO.


Mi spiego. L'idrogeno non si può fare in casa, è complesso da maneggiare, ci vogliono enormi tecnologie e capitali per tutta la struttura che lo crea lo regge e lo sfrutta: ha bisogno di un sistema per essere utilizzato. Esattamente come è accaduto ed accade tutt'oggi per il petrolio.
Il sistema idrogeno è monopolizzabile, è controllabile e quindi crea una merce che può essere venduta, si può decidere il prezzo al quale venderlo, si può decidere di ottenerlo bruciando carbone o la foresta amazzonica e bisogna trasportarlo, bisogna costruire condotti, distributori, centrali dove crearlo, stoccarlo. Insomma una copia precisa ed esatta di tutto il sistema petrolifero.


Ma, direte voi, si dice che l'idrogeno verrà prodotto da fonti pulite e se così fosse sarebbe veramente pulito.
E' vero, ma purtroppo la quantità di idrogeno che si potrebbe creare con fonti rinnovabili è troppo poco e costoso per poter essere seriamente adottato come mezzo principale. Ci possono essere casi speciali, tipo l'Islanda, dove grazie alla ricchissima presenza di energia geotermica ed idrica si potrà veramente ottenere grandi quantità di idrogeno in maniera pulita. Ma questi casi sono purtroppo rari e circoscritti a pochissime realtà.
Lo stesso discorso fattibile per l'idrogeno, è applicabile al Metano: "il Gas naturale" ce n'è ancora ma anche questo andrà ben presto ad esaurirsi, il mondo ha sete di energia e il gas ha una bassa densità energetica (ovvero per ogni chilo di gas si produce poca energia).
Guardacaso il progetto del più grosso metanodotto che dovrebbe collegare ex U.R.S.S. e U.S.A., passa proprio sotto l'Afghanistan ma l'ex governo Talebano si era da sempre opposto alla sua costruzione. L'Italia ha REGALATO quote di partecipazione dell'Enel alle società del Metano Russe (società di Putin e di altri membri del suo governo) per fare fronte, non a disservizi di erogazione come dissero i massmedia, ma perchè avrebbe dovuto vendere degli ipotetici esuberi di produzione di enregia dal metano, alla vicina Francia. Cosa fanno le case automobilistiche quando vendono le auto a Metano come la soluzione del futuro? Pensate che il metano sia ETERNO? Il Metano, và estratto, và raffinato, và convogliato, và trasportato ed infine và utilizzato dalle preposte centrali a Metano, o nel caso delle automobili, và venduto in appositi siti, allo stessa maniera del petrolio.


E allora? Dovremo ritrovarci ancora una volta di fronte ad un monopolio energetico che faccia il bello ed il brutto tempo come e quando vuole?
No!
Una soluzione già esiste, non è neanche l'unica ma sicuramente è la più importante, quella che potrà veramente portare l'umanità da un sistema energetico limitato e monopolistico all'abbondanza di energia pulita, sicura e localizzata.


Ha un nome, un nome che grazie all'accurato lavoro dei media e del potere economico vi farà venire un risolino sulle labbra: FUSIONE FREDDA


Il 25 marzo 1989 é la data storica in cui due coraggiosi ricercatori dell’Università di Salt Lake City (Utah - USA), Martin Fleischmann e Stanley Pons, annunciarono alla stampa l’aver trovato un modo molto semplice e poco costoso per produrre energia pulitissima: l’energia derivata dalla fusione di atomi di deuterio (isotopo dell’idrogeno) a bassa temperatura. In sostanza l’energia del futuro. Nonostante che i due scienziati disponessero di risultati ben documentati, successivamente riprodotti in più di duecento laboratori sparsi in tutto il mondo, si innescò una inconcepibile serie di polemiche ed anche qualcosa di più. Una campagna di disprezzo, in particolare, venne imbastita dai loro colleghi, studiosi della fusione calda , così denominata perché necessita di milioni di gradi di temperatura ed inoltre di ingenti risorse economiche. Ed anche la stampa e le riviste specializzate rivolsero pesanti critiche al loro operato. Il risultato fu che, dopo il terremoto scatenato dall’entusiasmo per l’annuncio rivoluzionario, seguì un crescente scetticismo, sconfinato in precise minacce per i due ricercatori. Essi scomparvero per alcuni mesi, fino a quando approdarono a Nizza. Qui stanno ancora lavorando per il loro progetto in un laboratorio privato finanziato con nove milioni di dollari dalla IMRA Europe S.A., impresa affiliata alla giapponese Toyota. Nella titanica lotta di interessi di ogni tipo, il movimento scientifico scaturito dalla fusione fredda é ancora vivo e i risultati raggiunti sono da tenere veramente nella più alta considerazione, nonostante che essi producano energia di tipo calorico, cioé una forma non nobile, ma pur sempre benedetta. Inoltre i ricercatori si incontrano annualmente per scambiarsi pareri e risultati. A differenza della tecnica studiata e portata avanti da circa 40 anni per attuare la fusione calda degli atomi di idrogeno, sfruttando enormi macchine capaci di far arrivare la temperatura interna anche a centinaia di milioni di gradi, la fusione fredda proposta da Fleischmann e Pons si basa sul principio dell’elettrolisi e sfrutta un’apparecchiatura semplicissima. Facendo passare elettricità tra due elettrodi, uno di palladio e l’altro di platino, immersi in acqua pesante D2 0 (dove D é il simbolo del Deuterio) si può produrre una quantità di energia molto superiore a quella immessa. Secondo quanto sinora accertato, nel reticolo cristallino del Palladio si crea una forma di fusione, tra i nuclei di deuterio.


Negli ultimi anni poi sono state sviluppate nuove tecniche come l’uso di particolari accorgimenti sugli elettrodi soprattutto l’uso di acqua normale. Si, proprio l’acqua del rubinetto. Risultati sorprendenti mostrano rendimenti energetici addirittura del 900%. A qualcuno questo non va assolutamente bene. E allora si creano i problemi: ci sono in ballo ricchissimi brevetti e il Premio Nobel. Le teorie della "scienza" sentono in pratica il profumo dei soldi. non secondario é il problema economico: cosa succederebbe, tra l’altro, se tale reazione nucleare arrecasse del benessere a tutta la popolazione mondiale e nello stesso tempo risolvesse il crescente inquinamento del pianeta? Ci accorgiamo purtroppo che il vero problema é l’uomo. Sicuramente il suo spirito é ammalato. Uno spirito che ha portato la scienza in un vicolo cieco dove la saggezza é tuttora evanescente. Ci si chiede poi: é possibile oggi, ed era possibile nei decenni passati rimettere le cose al loro giusto posto per dare un futuro migliore ai nostri figli? La risposta é inesorabilmente affermativa, ma é la volontà dell’uomo che deve entrare in azione per far emergere concretezza e dignità. Dall’analisi storica di questa vicenda si può capire come le scelte abbiano potuto determinare una simile situazione, dove l’interesse personale o delle lobby, é sempre prevalso su quello della collettività. Di conseguenza il modo di produrre energia col metodo della combustione ha sempre avuto il sopravvento, ma i mezzi per cambiare li potevamo già avere sin dagli anni venti e addirittura anche prima.


Naturalmente anche in Italia ci sono alcune Università che studiato il fenomeno. Tra i ricercatori italiani dobbiamo citare, senza dubbio, il prof. Giuliano Preparata, uno degli uomini ancora capaci di lottare per la fusione a freddo e di denunciarne la pericolosa situazione di insabbiamento ed in particolar modo l’"intrappolamento" dell’ingegno di Fleischmann e Pons. Recentemente ha dichiarato: "Il fatto che la fusione a freddo sia una small science, e quindi difficile da governare da parte delle oligarchie scientifiche e finanziarie, ne ha permesso, nonostante tutto, la crescita a tal punto che oramai mi sembra molto improbabile che essa scompaia nel nulla, senza portare a maturazione nel giro di qualche anno le idee che ne permettono lo sfruttamento industriale su larga scala". In questi ultimi otto anni in effetti la ricerca ha raggiunto un accettabile livello nel cercare di creare energia a basso costo senza l’incubo dell’inquinamento o di altre diavolerie simili. Ma quando i risultati potevano avere già applicazione industriale, una mente invisibile é riuscita ancora a fermare i più audaci. Consola il fatto che molteplici scienziati, i nuovi apprendisti alchimisti, avessero nel loro spirito la volontà di rendere la vita più sana e più facile al loro prossimo. La natura ancora non ci svela completamente i suoi segreti, e questo perché il materialismo dell’uomo ancora non accetta le leggi dello spirito. E’ un nodo che dobbiamo sciogliere prima o poi perché l’evoluzione dell’uomo verte sulla conoscenza profonda della vita, in tutte le sue innumerevoli espressioni a forme, e sulle leggi che la governano. Rimane indelebile nella mia mente una dichiarazione di un insigne scienziato italiano, Gianfranco Valsé Pantellini: "Mendeleev ha parlato di elementi leggeri, elementi medi e elementi pesanti. Tutta la fisica atomica attuale é basata sull’uso di elementi pesanti. Però il fondamento della FISICA ATOMICA della NATURA, il meccanismo base che consente lo scorrere della vita é dato proprio dagli elementi leggeri e dalla loro suscettibilità di trasmutare a bassa energia".

E' da diversi anni che la fusione fredda, oltre a funzionare, è perfettamente riproducibile, controllabile e, soprattutto, capita e spiegata.
Con essa si ottengono rendimentiintorno al 1.000 %, ricavando calore da fusione nucleare a temperatura ambiente con strumenti e conoscenze utilizzabili quasi da chiunque poiché il materiale che si usa è quello di un semplice laboratorio chimico. Inoltre il costo è veramente irrisorio poiché si parla di cifre intorno ai 300 euro per ottenere circa 10 Kw/h per ben 500 anni e il tutto senza produrre nessun residuo nucleare, radiazioni nocive o qualsivoglia inquinamento.

Si ha quindi una scoperta assolutamente scientifica, riproducibile e che funziona, questo vuol dire che si può avere tutta l'energia che ci serve ovunque ci serve senza alcun bisogno di doverla TRASPORTARE. Si può creare in situ. Non ha bisogno di centralizzazione. Non esisterà mai una centrale a fusione fredda.
Ho bisogno di acqua calda? Non necessito neppure di uno scaldabagno poiché con una "pila" a fusione fredda della grandezza di un'unghia posta su ogni rubinetto di casa mia (tanto costa poco!), potrò avere acqua calda quando e quanta ne voglio!


Non esiste il bisogno di trasportare energia (pensate all'eliminazione di TUTTI i tralicci della corrente!), di immagazzinarla, di costruire centrali costose. NON potrà esistere un fornitore di energia elettrica perché sarete voi stessi a fornirvi di energia dove e quando e quanta ne vorrete!
Energia portatile, pulita e abbondante… sembra un miracolo! (un po' di anni fa Carlo Rubbia disse queste testuali parole: Se la fusione fredda funziona vuol dire che Dio è stato molto,molto buono con noi). Ebbene Dio, la natura, l'universo è strutturato in modo da poter vivere nell'abbondanza.
Pensate a tutte le piante che esistono, a quanti tipi di esseri viventi, a quanti colori, alla infinita grandezza dell'universo… e pensate all'abbondanza di energia che possiamo utilizzare: allora perché continuare a vivere nella miseria?

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