Dalla fine 2000 la Porsche equipaggia la “911 Turbo” con dischi freno in ceramica. I vantaggi sono nella prontezza di risposta allontanamento del fading peso ridotto (la metà pari mediamente a 4 kg per ruota) anticorrodibilità scrsa dilatazione e durata. Il disco funziona bene anche alle temperature dell’ordine di 800°C quando la ghisa si dilata e prendendo ondulazioni che generano vibrazioni e abbassano l’attrito con la pastiglia. La ceramica mantiene costante un coefficiente d’attrito dell’ordine di 0 45. I dischi sono perforati a evolvente per tenerne bassa la temperatura e non mandare in crisi i sensori ABS o il liquido freni e anche per ottenerne il rapido asciugamento con strada bagnata. La ceramica è a fibre di carbonio resine e carburo di silicio. La lavorazione richiede alte temperature: 1.000°C in atmosfera azotata con alte pressioni per l’impasto iniziale tra fibra e polimeri e 1.420°C sotto vuoto per la silicizzazione (tramite liquido silicico che viene assorbito come su una spugna). Anche il “CL 55 AMG F1 Limited edition” della Mercedes ha dischi ceramici dal 2000.