Servofreno

Dispositivo comandato dal pedale dei freni che moltiplica l’intensità dello sforzo esercitato sul pedale stesso. La sua origine risale agli anni Venti quando poche vetture di lusso iniziarono a montarne tipi meccanici che amplificavano l’azione sul pedale tramite un sistema di leve. Oggi il tipo più diffuso è quello a depressione così chiamato perché utilizza la depressione creata dal motore a benzina nei condotti di aspirazione a valle della farfalla. Nei moderni diesel che non hanno farfalla è invece utilizzata una pompa (detta depressore) azionata dal motore che fornisce la depressione necessaria. Si stanno diffondendo anche sistemi idraulici con pompa ad alta pressione utilizzati nei sistemi integrati di ABS. La forma classica è di un voluminoso cilindro in lamiera diviso all’interno in due camere tramite una membrana. Una delle camere è sotto depressione e lo è anche l’altra se non si frena. Frenando la valvola di controllo fa in modo che le due camere che prima erano in comunicazione vengano separate e che poi la pressione atmosferica si tabilisca in una di esse: la membrana si sposta per effetto della differenza di spinta. Tutto il sistema di regolazione si sposta e agisce sul puntale che comanda il cilindro mestro dell’impianto (quello che manda in pressione il circuito dell’olio dei freni). Il servofreno amplifica lo sforzo di circa 6 volte. Rilasciando il pedale del freno la valvola regolatrice interrompe il collegamento col l’esterno e rimette in comunicazione le due camere
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