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AAV
(All Activity Vehicle) Sistema che permette di andare
fuori strada avendo comfort e prestazioni paragonabili
a una berlina
ABC (ACTIVE BODY
CONTROL)
Sistema Mercedes di sospensione attiva in grado di
regolare l’assetto della vettura reagendo nel tempo di 1
centesimo di secondo. Un sistema di 13 rilevatori
accelerometrici longitudinali e trasversali, analoghi a
quelli dell’ESP (ma per ora non sostitutivi) tengono
sotto controllo l’assetto della vettura e il funzionamento
dei montanti telescopici attivi. Due unità elettroniche
percepiscono la necessità di intervenire e stabiliscono il
tempo e il modo di far intervenire le “gambe elastiche”:
un sistema coassiale molla ammortizzatore individuale
per ogni ruota, che ha la possibilità di muovere
idraulicamente la posizione del piattello superiore
(“plunger”) della molla determinandone il carico, cioè la
spinta verticale. Per fare ciò c’è una pompa da 200 bar
che alimenta due serbatoi che restano in pressione in
attesa dell’apertura delle valvole. Il sistema è anche in
grado di smorzare le vibrazioni superiori ai 5 Hz.
Questo sistema elimina la necessità di barre
stabilizzatrici
ABS (Anti Blocker System)
Sistema che non permette il
bloccaggio delle ruote durante la frenata
AC (ACTIVE
COMBUSTION)
Sistema di gestione del motore camless con AVT in
grado di generare fenomeni di autocombustione anche
per i motori a benzina. Combustione dunque che
avviene contemporaneamente in tutto il cilindro, senza
candela, come nei Diesel. Due sono i metodi proposti,
quello sequenziale e quello simultaneo gestendo
opportunamente pressione, temperatura e
formulazione chimica in modo controllabile ed
affidabile. Le ricerche sono presso la Lotus
AC (MOTORI DIESEL)
Sigla dei motori a combustione interna ad Accensione
per Compressione o spontanea, generalmente noti
come a “ciclo Diesel”: il ciclo termodinamico è fatto da
un’adiabatica (compressione) da un’isobara
(accensione) da un’adiabatica (espansione) e da
un’isocora (scarico). I motori a “testa calda” sono degli
AC a ciclo semi-Diesel.
ACC (ACTIVE
CYLINDER CONTROL)
Sistema (utilizzato da Mercedes su motori a 8 e 12
cilindri) per cui alcuni cilindri, addirittura un’intera
bancata, viene disattivata a livello distribuzione e
accensione, senza disturbi alla guida, quando le
condizioni lo permettono, al fine di consumare meno.
Nella bancata disattivata le candele continuano a
funzionare ad intermittenza per garantire la
temperatura per una rapida riattivazione della bancata.
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ACC (ADAPTIVE
CRUISE CONTROL)
E’ un sistema di regolazione automatica della velocità
(Cruise Control) che però è in grado di regolare
automaticamente la velocità anche in funzione della
distanza (fino a 120 m) e della velocità del veicolo che
precede. E’ in grado di rallentare, accelerare o frenare
all’occorrenza ed è collegato ai sistemi ABS , ASR ed
ESP. Il cuore del sistema è però un radar LRR (Long
Range Radar): le onde emesse (frequenza 77 GHz)
hanno una frequenza differente da quelle riflesse se
esiste differenza di velocità tra i due oggetti. Bosch
programma di partire alla produzione nel 1999 e Delphi
ha allo studio sistemi analoghi, così come Delco e altri
(TRW) tra cui tutti i maggiori costruttori automobilistici. I
sensori del sistema sono: angolo d’imbardata,
accelerazione trasversale, numero di giri delle ruote, e
angolo di sterzata oltre, ovviamente il radar di distanza
dal veicolo che precede attivo sotto i 150 m. Gli
attuatori agiscono su freni (ASR e ESP), cambio,
motore (Motronic) in un range di velocità da 30 a 180
km/h. Il Distronic della Mercedes mantiene la distanza
di sicurezza agendo sui freni in modo automatico e
“dolce”, cioè utilizzando solo 1/5 della capacità
frenante. La distanza di sicurezza corrisponde allo
spazio percorribile in un secondo alla velocità con cui si
sta viaggiando. Il Distronic funziona comunque in
associazione col regolatore automatico della velocità
Cruise control.
ACCENSIONE
BREAKERLESS
Sistema di accensione in cui il ruttore meccanico
(puntine platinate) e' stato sostituito da un sensore
(generatore di impulsi elettrici). Il sensore invia un
segnale ad un modulo elettronico che a sua volta
permette il passaggio di corrente nel primario bobina.
ACCENSIONE
CAPACITIVA
I sistemi di accensione capacitiva sono quelli che
sfruttano l'energia immagazzinata da un condensatore,
che poi viene riversata su una bobina, l'alta tensione
cosi' generata viene inviata alle candele. (es. sistema
SDI SAAB)
ACCENSIONE
CONVENZIONALE
Si definisce convenzionale il sistema di accensione
composto da batteria, bobina e spinterogeno con
contatti (puntine platinate)
ACCENSIONE A
DISTRIBUZIONE
STATICA (D.I.S.)
Accensione in cui la distribuzione dell'alta tensione non
avviene tramite spazzola e calotta. In questo caso l'alta
tensione alle candele viene inviata direttamente dagli
avvolgimenti secondari delle bobine di accensione
ACCENSIONE
INDUTTIVA
I sistemi di accensione induttiva sfruttano la variazione
di campo magnetico direttamente dalla bobina tra gli
avvolgimenti primario e secondario, per generare una
alta tensione da inviare alle candele.
ACCENSIONE L'accensione viene definita integrata quando il sistema
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INTEGRATA sfrutta dei sensori comuni con l'iniezione e viene
inserita in una unica centralina al fine di gestire e
ottimizzare strategie di funzionamento del motore
comuni.
ACCENSIONE STATICA
Per accensione statica si intende un sistema di
accensione in cui l'anticipo viene ottenuto con un
calcolatore (centralina) che in funzione delle
informazioni ricevute calcola il valore di anticipo
ottimale fra quelli immagazzinati nella sua memoria.
ACQUAPLANING
Fenomeno che si verifica quando la velocita' di
rotazione delle ruote motrici aumenta
considerevolmente rispetto al terreno a causa di una
forte riduzione di aderenza (es. quando il pneumatico
perde aderenza al suolo causa l'interposizione
dell'acqua fra pneumatico ed asfalto
ACS Termine utilizzato dalla Ford per indicare l'interruttore
aria condizionata
ACCUMULATORE
(SMORZATORE DI
PRESSIONE) DI
CARBURANTE
Piccolo serbatoio, delle dimensioni di meno di un litro,
in comunicazione con il condotto di mandata all’uscita
dalla pompa del carburante. Serve a smorzare le
pulsazioni del carburante e anche a mantenere in
pressione il circuito a motore spento. E’ costituito da un
ingresso/uscita, mentre il fondo è mobile, contrastato
da una molla.
ADS
Termine usato dalla Mercedes indica il sistema di
sospensioni attive che limita il movimento della vettura
in funzione delle condizioni del carico, delle condizioni
stradali e dello stile di guida
AIR-BAG
(Cuscino ad aria) Sistema di sicurezza passivo
costituito da uno o piu' cuscini che in caso di incidente
vengono gonfiati ed impediscono al conducente o
passeggero di urtare contro oggetti parti interne
all'abitacolo
AIR-BAG FULLSIZE
(Taglia piena) In campo automobilistico indica un
airbag di grande volume capace di proteggere non solo
la testa ma anche il torace del passeggero
ALB (Anti Lock Braking) Termine usato per indicare i sistemi
antibloccaggio ruote dalla Honda
ALC (ADAPTIVE LIGHT
CONTROL)
Sistema di orientamento automatico dei fari, basato sul
sistema di navigazione* satellitare di posizionamento
della vettura, la sua velocità e la sua accelerazione
trasversale, per migliorare la visibilità notturna in curva.
ANALOGICO
I dispositivi o strumenti analogici sono quelli che,
attraverso lo spostamento di una lancetta, indicano la
variazione di una grandezza
ANCS (ACTIVE NOISE
CONTROL SYSTEM)
Sistema basato sulla possibilità di far interferire un
suono indesiderato (rumore) con un altro che lo
cancelli. Naturalmente occorrono degli altoparlanti che
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emettano il suono cancellatore e un controllo
elettronico in continuo capace di reagire in millisecondi.
Messo in produzione da Nissan nel 1992, con la
collaborazione di Hitachi, riesce ad abbassare di circa
10 dB il rumore del motore in accelerazione per
frequenze fini a 250 Hz.
ANEMOMETRO A FILO
CALDO
Strumento che misura la quantita' dell'aria che passa in
un tubo tramite il raffreddamento di un filo riscaldato
elettricamente posto all'interno del tubo stesso.
L'anemometro viene utilizzato per calcolare la massa
dell'aria aspirata dal motore nei sistemi di iniezione di
benzina
Angolo di combustione
E’ la misura in gradi della rotazione del motore durante
la fase di combustione. Nel motore AS* questo valore è
piuttosto costante al variare del numero di giri. La
ragione di ciò dipende dal fatto che la velocità di
propagazione del fronte di fiamma è proporzionale alle
turbolenze (vedi swirl) e queste sono proporzionali al
regime di rotazione. La conseguenza è che il motore
AS può salire di giri enormemente (oggi siamo oltre i
15.000 giri/min). La scintilla scocca poco prima del
raggiungimento del punto morto superiore (PMS), la
pressione aumenta raggiungendo il suo massimo
attorno ai 20° dopo il PMS, e la combustione cessa
attorno ai 65-75° dopo il PMS. All’apertura della valvola
di scarico la pressione è attorno ai 3-5 bar. Il motore
AC*, invece, lega la sua possibilità di salire di giri alla
finezza della polverizzazione del combustibile, che è la
sola maniera per accelerare la combustione.
ANIDRIDE CARBONICA
(CO2) Prodotto di una reazione chimica tra ossigeno e
carbonio (combustione), presente in grande quantita'
sulla terra e' innocua per l'uomo, in quantita' eccessive
causa l'effetto serra
ANTICIPO
D'ACCENSIONE
È l'arco di tempo che trascorre tra lo scoccare della
scintilla e l'istante in cui il pistone raggiunge il p.m.s.
(per permettere la combustione completa della
benzina), solitamente viene espresso in gradi
sull'albero motore
ANTICIPO STATICO
(Viene chiamato statico perche' non presenta alcuna
parte meccanica in movimento) l'anticipo di accensione
viene calcolato da un computer che sceglie i gradi di
anticipo che ha in memoria tenendo conto dei segnali
che arrivano dai sensori
ANTI-LOCK (Termine inglese) Anti chiusura Anti blocco, Sinonimo
di Anti-blockier VEDI ABS
ANTI-SKID (Termine inglese) Skid = Sbandare quindi i sistemi antiskid
sono sistemi con il compito di evitare le sbandate
ANTI-SPIN Spin significa l'improvviso slittamento delle ruote motrici
in fase di accelerazione, i sistemi anti-spin fanno in
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modo che cio' non avvenga
APS
(Acoustic Parking Sistem) Dispositivo funzionante ad
ultrasuoni di ausilio al guidatore per aiutarlo nelle
manovre di parcheggio
AQS (Air Quality Sensor) Sensore per il controllo della
qualità dell'aria
Aromatici
Idrocarburi molto stabili presenti nelle benzine e
sospettati di essere cancerogeni. Sono stati introdotti
massicciamente quando si è tolto il piombo dalla
benzina “super”, per recuperare potere antidetonante
(vedi numero di ottano). Attualmente (1° luglio 98) la
loro presenza è al 40% in Italia, mentre negli USA è al
35%, sempre in volume. Per il 2000 si deve ridurre al
42% in Europa. Il nome deriva dal fatto che hanno un
caratteristico odore. Il più semplice è il benzene ma
sono aromatici, tra gli altri, anche il toluene e lo xilene.
Un gruppo particolare è costituito dagli IPA (Idrocarburi
Policiclici Aromatici) formati da due o più strutture
benzeniche. Col processo di reforming si può, ad es.
trasformare alifatici in aromatici, che hanno numero di
ottano più elevato. Con la isomerizzazione si legano
diversamente gli atomi (senza trasformarli) ottenendo
diverse caratteristiche chimico-fisiche. Gli aromatici
sono anche presenze indesiderabili negli oli perché
responsabili (tra l’altro, con lo zolfo) della loro
ossidazione. Per eliminarli si usano solventi (che li
estraggono) oppure l’idrogenazione, che litrasforma in
cicloparaffine e successivamente in paraffine, cioè
prodotti più stabili, con processi ad alte temperature e
pressioni.
AS (SI = Spark Ignition)
Sigla dei motori a combustione interna ad Accensione
per Scintilla, comunemente detti a “ciclo Otto”. Il
carburante può essere benzina, metano, GPL ecc.
ASB
(Active Sensor Bearing) Sensori di velocita' delle ruote
che a differenza degli altri sensori (detti passivi) questi
sono alimentati elettricamente
ASC Termine usato dalla BMW, indica il sistema
antipattinamento delle ruote
ASC+T - DSC (Dynamic
Stability Control)
Sigla di Automatic Stability and Traction Control,
sistema antipattinamento* in accelerazione delle ruote
motrici utilizzato dalla BMW. Oltre che intervenire
sull’iniezione* e l’accensione* interviene anche sui freni
utilizzando l’impianto ABS.
ASR Termine usato dalla Mercedes per indicare i sistemi di
antislittamento delle ruote in accelerazione
ASR+MSR
In aggiunta all'ASR, l'MSR apre la farfalla di quel tanto
che basta per evitare il bloccaggio delle ruote motrici in
scalata.
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Assorbitori
La maggior parte delle emissioni di HC avviene nei
primi secondi dopo l’accensione, quando lo scarico è
ancora freddo e perciò gli elementi catalizzanti non
sono in grado di funzionare. In alcune vetture il
catalizzatore viene riscaldato elettricamente, ma
studiano anche sistemi alternativi. Si sono allora
cercate soluzioni in grado di assorbire gli inquinanti e di
rilasciarli solo dopo a temperatura raggiunta. Il
materiale adatto alla bisogna è la zeolite che cattura gli
idrocarburi, poi viene la fase di rilascio con immissione
di aria per la ossidazione e per alzare la temperatura.
ATTUATORE
Apparecchio posto a valle della centralina il quale puo'
eseguire solo una determinata operazione comandato
nei parametri decisi dalla centralina
AUC
Sigla di Automatische Umluft-Control, dispositivo che
sulle BMW di classe elevata aziona automaticamente il
ricircolo* dell’aria climatizzata quando un sensore*
rileva che l’aria esterna è inquinata.
AUTOACCENSIONE
Fenomeno per cui la miscela aria/benzina brucia in
tempi diversi da quelli corrispondenti allo scoccare
della scintilla della candela. Facilitata dagli alti rapporti
di compressione (come anche la detonazione) e da
rimasugli incandescenti. Il rendimento precipita. Ci
sono fenomeni di preaccensione e di postaccensione,
questi ultimi meno importanti. La preaccensione è
innescata da punti caldi localizzati (depositi carboniosi,
elettrodi, valvole ecc.) che si surriscaldano durante la
compressione, bruciano la miscela in anticipo rispetto
allo scoccare della scintilla: di conseguenza i gas
combusti restano più a lungo nel cilindro riscaldandone
le pareti e quindi esaltando il fenomeno anticipandolo
sempre più, fino a precedere il P.M.S. e quindi creare
un lavoro negativo. Scende il rendimento e addirittura
può accendersi la miscela nei condotti di aspirazione.
Se l’autoaccensione avviene in contemporanea allo
scoccare della scintilla o poco dopo essa non è
avvertibile durante la marcia ma si presenta come
difficoltà di spegnere il motore.
AUTO CLOSE
Chiusura automatica delle porte, Blocca
automaticamente le porte quanto il proprietario si
allontana dall'auto (vedere Easy Go)
AUTODIAGNOSI
Funzione della centralina che, permette l'individuazione
dei guasti a sensori o attuatori nella gestione
elettronica del motore (es. iniezione, accensione, ABS,
ecc.) l'autodiagnosi e' prerogativa di sistemi elettronici
di ultima generazione e viene svolta attraverso tester
dedicati o attraverso codici lampeggio
AUTRONICA Termine di recente introduzione nel gergo
automobilistico che sta ad indicare lo studio e
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l'applicazione dei sistemi elettronici montati sulle
vetture moderne. (AUTRONICA = elettronica dell'auto)
BALLAST
(Resistenza) Termine inglese significa zavorra in
questo caso la resistenza ballast e' una resistenza che
serve a limitare la corrente
BAR
Sistema di misurazione della pressione dei fluidi (nel
S.I. e' adottato il pascal), il bar e' un multiplo del pascal
ed equivale a circa una atmosfera
BARRA ANTIROLLIO
(Barra stabilizzatrice) Organo meccanico composto da
un asta che collega i due bracci della sospensione
dello stesso asse, agisce per torsione e serve a
contrastare il rollio della vettura in curva
BARRA DI TORSIONE
È una molla rettilinea costituita da un'asta, solitamente
di sezione circolare che da una parte e' fissata al telaio
della vettura dall'altra e' fissata al fulcro del braccio
della sospensione, lavorando per torsione costituisce
un elemento di ammortizzazione per la vettura
Barra Panhard
Barra trasversale, con funzione di biella, che costituisce
in uno schema molto comune, l’ancoraggio laterale alla
scocca della sospensione posteriore a ponte
interconnesso. E’ di solito collocata parallelamente
all’assale e ha un’estremità incernierata alla scocca e
l’altra al ponte.
BAS (Brake Assistant
System) BDC - PBC
Se in caso di frenata di emergenza il pedale del freno
viene premuto immediatamente ma senza la
necessaria pressione, come fanno molti automobilisti,
non si riesce ad entrare nel campo di azione dell’ABS e
perciò lo spazio di frenata risulta più lungo di quello
possibile. Il BAS, in uso dal 1996, riconosce le
intenzioni del pilota in base alla velocità di salita della
pressione nell’impianto frenante e attiva
immediatamente, attraverso la pompa dell’ASR,
l’innalzamento automatico della pressione. In
emergenza (rapida spinta sul pedale) fino al valore
massimo possibile, cioè attiva l’intervento dell’ABS su
tutte le ruote.
Batterie per trazione,
energia e potenza
specifica massiche
Sono la potenza e l’energia per unità di massa.
L’evoluzione delle batterie da quelle attuali (al piombo*,
energia specifica 30 Wh/kg, potenza specifica 100
W/kg) si prevede essere la seguente (vedi anche fuel
cells). Nickel-idruri metallici (NiMH), 60 Wh/kg, 160
W/kg (per l’anno 2000) sono utilizzate anche per
attrezzi, telefoni, macchine da ripresa; sono leggere,
durano a lungo ma sono costose e si scaricano più
facilmente delle Nickel-cadmio (che non sono previste
per la trazione). Honda Civic EV+ 2001 70 Wh/kg (288
V - 90 Ah - 375 kg) in Leasing triennale in California dal
1998. Litio-polimeri, 120 Wh/kg, 100 W/kg (anno 2005)
Litio-ioni, 150 Wh/kg, 250 W/kg (anno 2005) , 200
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Wh/L, senza effetto memoria ricarica completa in 6 ore
- prototipo Ford Ka funzionante a luglio 2000 (126
Wh/kg, raffreddamento a liquido delle batterie). Usate
anche per orologi, calcolatrici, macchine da ripresa ecc.
sono di piccole dimensioni, durano a lungo ma sono
molto costose. La benzina ha un’energia specifica di
circa 43.333 kJ/kg = 12.000 Wh/kg = 10.400 kcal/kg i
supercondensatori* vanno da 1 a 10 Wh/kg Nuove
batterie al piombo con contenuto d’argento hanno
energia specifica di 40 Wh/kg.
Batteria al piombo:
manutenzione
Si parte dall’osservazione dello stato dei terminali e
della pulizia esterna generale. La solfatazione ai
morsetti (colore polvere verdognola) si elimina
versando acqua calda, poi si staccano i morsetti
(sempre prima il negativo) e si puliscono con spazzola
metallica. Infine prima di attaccarli si trattano con la
pasta specifica: ciò garantisce il contatto efficace tra
circuito e batteria. Lo sporco e l’umidità sulla parte
superiore della batteria va rimosso per evitare “ponti”
che disperdano corrente scaricando la batteria.
Aggiungere acqua distillata in ogni cella fino al livello
previsto da costruttore Lo stato di efficienza interna può
essere controllato tramite idrometro, che misura il peso
specifico: le batterie che ne hanno uno incorporato
controllano purtroppo solo lo stato di una cella; meglio
usare uno mobile che possa prelevare campioni da
ognuna delle sei celle. Attenzione al prelievo dell’acido
perché è altamente corrosivo e può nuocere agli occhi.
A batteria carica la tensione deve essere tra 12,6 e
12,8 V a motore e servizi spenti. Con motore in moto la
tensione sale a 13,6-14,5 V
BATTITO
(battito in testa) È un rumore di tipo metallico
proveniente dal motore, si puo' avvertire durante la
ripresa dai bassi regimi quando si ha un eccessivo
anticipo, oppure lo si puo' sentire quando si verificano
delle autoaccensioni, in questo caso il battito e' molto
piu' violento simile a colpi di martello e molto piu'
dannoso perche' provoca pericolose vibrazioni nella
camera di scoppio
BDC (Brake Dynamic
Control)
E’ un sistema correttivo degli impianti frenanti dotati di
ABS. In pratica riconosce dalla rapidità con cui viene
azionato il pedale del freno che si tratta di una frenata
di emergenza e aziona, di conseguenza, il massimo
dell’effetto frenante, anche se il pilota non ha premuto a
fondo il pedale. Vedi anche: BAS
BENZINA CON PIOMBO
(Benzina etilata) È una benzina con l'aggiunta di
piombo tetraetile e piombo tetrametile, vengono
aggiunte queste sostanze per aumentare le resistenza
alla detonazione e far raggiungere alla miscela
aria/benz. pressioni elevate senza il rischio di
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combustione spontanea, queste sostanze sono nocive
per l'uomo e devono essere impiegate solo su vetture
non catalizzate
Benzina ossigenata -
ETBE
L(Ethyl Tertio Butyl Ether (ETBE) ottento dall’etanolo di
grano o di barbabietola può essere mischiato alla
benzina in proprozione attorno al 10%. In tal modo la
benzina risulta addizionata di ossigeno all’ 1,4% con
riduzione di CO e HC attorno al 10 - 15 %.
BENZINA SENZA
PIOMBO
(Benzina verde) Ha la caratteristica di avere solo
13mg/l di piombo (praticamente assente) pero' come
antidetonante contiene sostanze aromatiche che
portano ad avere un numero di ottano di 95 deve
essere utilizzata esclusivamente su auto specifiche
BIOSSIDO DI ZOLFO
(SO2)Deriva dalla reazione chimica tra zolfo e
ossigeno. Lo zolfo e' presene normalmente nel gasolio
e in misura molto minore nella benzina, quindi solo i
motori Diesel producono queste sostanze che
comunque l'inqinamento dovuto a questo gas non
supera il 5% del totale
BIT
(Binary digiT) È il nome dell'unita' di informazione
equivalente, es. in un dilemma la cui scelta sia si o no.
Il bit e' anche l'unita' di misura del sistema binario serve
ad indicare una delle due cifre impiegate, 0 o 1
BLINKER (parola inglese) Blink = lampeggio Blinker =
lampeggiatore
Bloccaggio del
convertitore
Dispositivo che nel cambio automatico collega
direttamente, attraverso la catena cinematica degli
ingranaggi della trasmissione, il motore alle ruote
evitando slittamenti indesiderabili. In pratica elimina il
convertitore di coppia mettendo in contatto albero
motore e albero primario del cambio.
BLOW-BY
(termine inglese =soffiare attraverso) Con questo
termine s'intende il trafilamento di miscela aria/benz.
attraverso i pistoni causa la non perfetta tenuta delle
fasce elastiche
BOOSTER (termine inglese) In radiotecnica significa amplificatore
Brake by wire
Analogamente al Drive by wire* trattasi di un sistema
frenante scollegato dal pedale del freno nel senso che
il pedale genera segnali elettrici che vengono raccolti e
interpretati da una centralina. Questa attiva un’altra
centralina di comando che modula l’intervento di
un’unità attiva sull’impianto frenante (vedi EHB*). Già
oggi questa unità può essere l’elettropompa dell’ABS*,
ma in futuro si può pensare di eliminare la parte
idraulica e agire localmente su unità a motore elettrico
posizionate vicino alle ruote. Vedi anche BAS.
BREAKERLESS (ACCENSIONE BREAKERLESS) Sistema di
accensione in cui il ruttore meccanico (puntine
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platinate) e' stato sostituito da un sensore (generatore
di impulsi elettrici). Il sensore invia un segnale ad un
modulo elettronico che a sua volta permette il
passaggio di corrente nel primario bobina.
BUCO DELL'OZONO
(Ozono O3) È la rarefazione dello strato di atmosfera
attorno alla terra che protegge la superficie dai raggi
ultravioletti, il buco e' situato sopra l'Antartide
BUS Mezzo utilizzato per la trasmissione dei dati all'interno
di un calcolatore o di un sistema
CADUTA DI TENSIONE
È la differenza di tensione che si misura tra due punti di
un circuito che sia percorso da corrente e che nel quale
ci sia una resistenza
CALCOLATORE
Dispositivo costituito da ingressi, uscite, memorie,
unita' di controllo, unita' aritmetico-logiche per eseguire
i calcoli, la sua funzione e' di ricevere i dati, elaborarli e
fornire risultati
CAMBER
(Angolo di campanatura) È l'angolo che si osserva,
avendo la macchina in posizione di marcia rettilinea,
compreso tra l'asse frontale della ruota e le verticali, si
dice positivo quando la parte superiore del pneumatico
e' inclinata verso l'esterno negativo in caso contrario
Cambio adattativo
(AGS) - DSP
(Dinamishes
Schaltprogramm)
Adaptive Gearbox Shift, ovvero gestione «adattativa»
di un cambio automatico. E’ un sistema che adegua
continuamente l’innesto delle marce alle esigenze
dell’automobilista e al suo stile di guida. Con le
classiche gestioni di tipo idraulico e con molte di tipo
elettronico, le cambiate non avvengono sempre in
modo ottimale e, comunque, non possono adattarsi alle
differenti caratteristiche di guida di ogni conducente.
Per ridurre questo inconveniente è stato introdotto un
interruttore che consente di selezionare il tipo di
funzionamento preferito (di solito «economico» o
«sportivo»), così da anticipare il passaggio al rapporto
superiore o sfruttare tutto l’arco di utilizzo del motore,
fino al regime massimo. Anche questa, comunque, non
è la soluzione ottimale, perché è pur sempre un
compromesso che non riesce a soddisfare tutte le
esigenze. Per migliorare ulteriormente il funzionamento
degli automatici è stato quindi sviluppato un controllo
elettronico adattativo di tipo continuo (auto adattativo
detto anche proattivo). I dati relativi alla rapidità del
movimento del pedale dell’acceleratore, alla sua
posizione e alla frequenza con cui si trova a fondo
corsa o al minimo vengono rilevati e confrontati con
alcuni parametri, tra i quali la velocità della vettura, la
marcia inserita, l’accelerazione longitudinale e
trasversale, il numero degli interventi sui freni, il regime
termico del motore. Se per un certo tratto la centralina
registra, per esempio, che l’acceleratore è rilasciato e
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contemporaneamente il guidatore frena
frequentemente, l’elettronica AGS capisce che l’auto
sta affrontando una discesa e quindi provvede a
scalare marcia automaticamente. Altro caso è quando
la centralina rileva un’accelerazione trasversale
notevole, che corrisponde alla percorrenza di una
curva. Con un automatico convenzionale se il guidatore
toglie gas avviene il passaggio al rapporto superiore,
con il rischio di destabilizzare l’assetto, mentre con il
controllo adattativo viene evitata l’inutile cambiata. Altra
situazione di guida nella quale l’autoadattativo mostra
la sua utilità è nei sorpassi. Per scalare marcia
rapidamente con un automatico tradizionale occorre
premere a fondo l’acceleratore (operazione detta «kickdown
»), con un AGS, invece, la scalata viene effettuata
appena si preme molto rapidamente il pedale, senza
dover schiacciare a tavoletta. Inoltre, qualora il
guidatore dovesse interrompere il tentativo di sorpasso
rilasciando bruscamente l’acceleratore, l’elettronica
autoadattativa capisce che non deve innestare il
rapporto superiore ma mantenere la marcia opportuna
per la successiva accelerazione. Il cambio è anche
correlato da sensore che avverte che la vettura è in
discesa (che è poi come quando decelera) e anche in
questo caso le marce inferiori vengono lasciate in
funzione di sfruttare il freno motore. Vedi anche
“Flash”.
Cambio meccanico
robotizzato
In funzione del loro minor costo rispetto ai cambi
automatici epicicloidali, trovano impiego cambi del tipo
di quelli manuali dove però gli innesti e la scelta dei
rapporti sono tutti guidati dall’elettronica e quindi
manca il pedale della frizione e la leva tradizionale del
cambio (ce n’è una come quella dei cambi automatici).
Ciò grazie a un’elettronica funzionale alle esigenze
della motricità e delle intenzioni del pilota . I comandi
possono essere idraulici (Magneti Marelli, BMW,
Getrag, Sachs) oppure elettrici (Valeo) e allora è
essenziale il contributo di un alternomotore per
l’avviamento e fornitura di energia. Dal 2000 sono in
commercio col nome di Quickshift ( RenaultTwingo)
oppure Selespeed (Ferrari, Fiat, Alfa e Mercedes) e
hanno tutte le operazioni eseguite in automatico da
attuatori elettrici o idraulici comandati da elettrovalvole.
Il guidatore, mentre conduce, ha a disposizione la
funzione “drive” e/o la selezione manuale (es. Opel
Easytronic) e anche la funzione sequenziale.
Cambio manuale
automatizzato
Consente cambi di marcia velocissimi, perché viene
azionato non dai tradizionali leveraggi, ma da pulsanti o
levette collegate ad una centralina elettronica che
comanda appositi «attuatori» elettrici o idraulici (“by
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wire”). Le prime applicazioni, a partire dal 1988, hanno
riguardato le monoposto di «formula 1». La Magneti
Marelli ha messo a punto un sistema, chiamato
«Selespeed», che può essere montato anche su
vetture di serie dotate di un normale cambio
sincronizzato o a innesti frontali. I vantaggi consistono
nella massima rapidità di cambiata e nell’eliminazione
di qualsiasi sforzo sulla leva, che può essere sostituita
da pulsanti o da un «joystick». Le migliori prestazioni si
hanno abbinando l’automazione del cambio a quella
della frizione e utilizzando una farfalla motorizzata che
gestisce, sempre automaticamente, la potenza del
motore durante i cambi di marcia senza obbligare il
guidatore a sollevare il piede dall’acceleratore (cambio
robotizzato). Vedi anche cambio sequenziale.
Cambio
semiautomatico
Con una trasmissione di questo tipo viene eliminato il
pedale della frizione, ma è il guidatore a scegliere e a
innestare manualmente le marce, al contrario di quanto
avviene con un cambio automatico. Se ne conoscono
tre tipi. 1) Abbinato alla trasmissione automatica e in
alternativa ad essa, è un cambio sequenziale
automatico. 2) La frizione automatica o automatizzata
dove spostando la leva di un normale cambio manuale
si aziona un servomeccanismo che apre la frizione. 3) Il
cambio sequenziale meccanico propriamente detto,
che aziona frizione e cambiate in sequenza in risposta
ai comandi di un leveraggio o di bottoni di salita e
scalata.
Cambio sequenziale
automatico
Cambio automatico, utilizzato da Porsche, BMW (che
lo chiama Steptronic) e Audi (che lo chiama Tiptronic),
dotato di un’elettronica di gestione particolarmente
raffinata. Può essere usato come un cambio meccanico
di tipo sequenziale semplicemente spostando la leva
del selettore su una griglia affiancata a quella
convenzionale. Ad ogni impulso sulla leva (in avanti o
indietro) si ottiene il passaggio al rapporto superiore o a
quello inferiore. L’elettronica permette di gestire il
bloccaggio del convertitore di coppia e le cambiate in
modo confacente alla guida sportiva, riducendo gli
slittamenti e impedendo i cambi di marcia in curva e in
tutte le altre situazioni in cui sarebbero in contrasto con
le intenzioni del guidatore.
Cambio sequenziale
meccanico
Di derivazione motociclistica, e abbinato a una frizione
automatica, è più rapido e facile da usare di un cambio
tradizionale: spingendo avanti la leva si inserisce la
marcia inferiore, tirandola indietro si seleziona il
rapporto superiore (o viceversa). Può consistere anche
in due levette poste dietro il volante, una per salire e
una per scalare, manovrabili senza staccare le mani
dal volante. Recentemente ha trovato crescente
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diffusione sulle vetture da competizione, in particolare
dalla stagione 1994 sulle «formula 1» (dopo la
proibizione dei cambi automatizzati) e sulle
«Superturismo». Con un «sequenziale», sia in scalata
sia in salita si deve passare attraverso tutte le marce,
non essendo possibile, come anche sulle motociclette,
saltare un rapporto. Per ovviare a questo
comportamento, che potrebbe essere fastidioso per chi
non avesse velleità sportive, il centro ricerche Porsche
di Weissach ha messo a punto un cambio sequenziale,
chiamato «Quickshift», dotato di un servomotore che
consente di scalare immediatamente fino alla prima
marcia quando si sposta lateralmente la leva del
selettore. Stesso effetto col cambio “sequentronic” della
Mercedes. In un cambio sequenziale meccanico ad
ogni colpetto in avanti o in dietro della leva si fa ruotare
un tamburo selettore, posto parallelamente ai due
alberi porta ingranaggi, che ha incise delle
scannellature (cave sagomate). Queste hanno un
grano che fa da guida per delle forcelle che, di
conseguenza si muovono assialmente e spostano i
sincronizzatori montati (ovviamente) sull’albero che
porta gli ingranaggi folli, rendendone solidale uno alla
volta, corrispondentemente alla marcia inserita.
camless
Gestione individuale delle valvole in tempi e alzate con
conseguente eliminazione della farfalla nei motori a
benzina. Attualmente il sistema è ancora voluminoso e
consuma molta energia, più di quella che si risparmia
senza farfalla ma tutti i costruttori stanno lavorando in
questa direzione. Il sistema tradizionale di alberi a
camme è sostituito da un attuatore elettroidraulico o
completamente elettrico (elettromagnetico) a controllo
elettronico. Al limite non esistono nemmeno le molle di
richiamo in quanto il magnetismo residuo nel corpo
valvola mantiene la stessa nella sua posizione e
l’attuatore la deve solo spostare senza vincere alcuna
energia elastica contrastante. Il sistema consente
risparmi di carburante attorno al 20% e riduzione del
rumore di 7 dB circa. Necessita alimentazione a 42V
perché la potenza necessaria è di 1,5-2 kW, però
gestendo solo le valvole di immissione (Half Camless)
basterebbero 14V. Vedi anche AVT
CAN
(Controller Area Network) È un sistema di
comunicazione, adottato dalla Bosch; in pratica le
centraline presenti sulla vettura sono collegate fra loro
e i diversi segnali codificati in modo differente
viaggiano sugli stessi cavi, essi vengono ricevuti ed
utilizzati solo dal componente che li riconosce
centraline, moduli, attuatori, sensori. La trasmissione
dei dati viene effettuata in due frequenze diverse, che
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dipende dalla quantita' di segnali da trasmettere
Canali dell’ABS
Di solito vengono chiamati così sia i sensori utilizzati
per rilevare il numero di giri delle ruote (canali del
segnale), sia le elettrovalvole (canali di regolazione)
impiegate per modulare la pressione frenante sulle
diverse ruote nei sistemi ABS. I segnali sono
indispensabili affinché l’elettronica possa riconoscere
l’incipiente bloccaggio delle ruote e agire sull’impianto
idraulico dei freni. Quanti più canali sono utilizzati tanto
più precisa e rapida è la modulazione di pressione.
Come minimo ne sono necessari due, che rilevano il
numero di giri delle ruote anteriori, mentre la soluzione
ottimale ne prevede uno per ogni ruota. L’ABS più
raffinato si avvale di quattro sensori (addirittura, nel
caso di vetture a trazione integrale, ne sono utilizzati
altri due, per rilevare l’accelerazione longitudinale e
l’eventuale accelerazione attorno all’asse verticale nel
caso che l’azione frenante sia prevalente su un lato) e
di quattro elettrovalvole di regolazione: in questo caso
si può sfruttare al massimo l’aderenza dei pneumatici,
riducendo la pressione di frenatura solo sulla ruota che
sta per bloccarsi. Per diminuire i costi sono diffusi ABS
con quattro sensori (sulle trazioni posteriori se ne
possono utilizzare anche tre soltanto, valutando il
comportamento del retrotreno dal segnale di velocità
dell’albero di trasmissione) e tre canali di regolazione
(la frenata delle ruote posteriori è gestita da una sola
elettrovalvola). Ancor più semplici ed economici gli
impianti con due sensori e due elettrovalvole che
agiscono soltanto sulle ruote anteriori. A un livello
intermedio si collocano gli impianti con due circuiti
frenanti diagonali e ABS con quattro sensori e due
elettrovalvole (che modulano direttamente solo i freni
anteriori).
Candele a scarica
semisuperficiale e
superficiale
Le prime sono candele con un elettrodo centrale e da
due a quattro esterni radiali, realizzate in modo che la
scarica avvenga solo tra gli elettrodi nelle migliori
condizioni di innesco. Ogni scintilla scivola sulla
ceramica dell’isolatore centrale prima di saltare su uno
degli elettrodi laterali con un ultimo percorso in aria. Si
eliminano i depositi carboniosi e l’eventualità di
“misfiring” (mancata accensione) facilitando anche
l’avviamento a freddo e la regolarità di funzionamento
al minimo. Le candele ascarica superficiale non hanno
elettrodo di massa e la scarica tocca l’isolante per cui
sono adatte ai motori da corsa (ultrafredde), che hanno
tensioni elevatissime per evitare l’imbrattamento e non
voglione elettrodi perché possono rompersi.
CANISTER (Sistema canister) Sistema di condotti, valvole, filtri,
che permettono il ricircolo dei vapori di benzina e
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bruciarli nel motore impedendo l'inquinamento
dell'ambiente
Controllo pressione
pneumatici - TPMS
Controllo pressione pneumatici - TPMS
Il sistema è composto da quattro valvole (una per
ruota) con incorporati sensori e trasmittenti, la valvola
fa da antenna; un ricevitore HF (alta frequenza) con
antenna un analizzatore e un display. I sensori
misurano la pressione e la temperatura nel
pneumatico, all’incirca ogni 10”. In questo modo,
confrontando il segnale nel tempo, si ha idea se si
tratta di foratura (continuo calo di pressione) o di
sottogonfiaggio. Il sistema è particolarmente
necessario con lo sviluppo di pneumatici “Run Flat”. La
batteria incorporata nei sensori ha autonomia per circa
10 anni/230.000 km. La compensazione altimetrica è
automatica e il peso si aggira sui 30 g (Schrader
Electronics, USA).
CARBURAZIONE
Operazione durante la quale l'aria si unisce con il
carburante finemente polverizzato nel rapporto piu'
vantaggioso per la combustione (rapporto
stechiometrico 1benz./14,7aria)
CASTER
(angolo di incidenza) È l'angolo che si forma tra la
verticale passante per l'asse della ruota e l'asse del
perno del fuso a snodo, si dice positivo quando l'asse
del perno del fuso incontra il terreno davanti al punto
d'appoggio del pneumatico, negativo se lo incontra
dietro
CATALIZZATORE
Chimicamente sono delle sostanze capaci di
accelerare i tempi di reazione o aiutare lo svolgimento
della reazione stessa senza che vengano a modificare
il loro stato. I catalizzatori montati sui motori anno il
potere di aiutare il processo di trasformazione dei gas
inquinanti CO HC NOx in gas non nocivi
CAVI RESISTIVI
Sono cavi per l'alta tensione del circuito d'accensione
servono per abbattere i disturbi elettromagnetici che
questo impianto puo' creare. Sono costituiti da un
anima interna di fibra tessile carbonizzata, materiale
che offre una resistenza al passaggio della corrente di
circa 10000 ohm
CBC
(Cornering Break Control) Si tratta di un sistema di
sicurezza gestito dalla centralina dell'ABS ed elimina, in
caso di frenata in curva, il sovrasterzo che si crea in
questi casi. Il sistema agisce togliendo forza frenante
alla ruota posteriore interna alla curva evitando cosi il
sovrasterzo pero' andando a creare uno squilibrio delle
forze frenanti che provoca una coppia che tende ad
accentuare il rollio della vettura
CBR (Controlled Burn
Rate)
Sistema di combustione che permette la realizzazione
di carica stratificata senza ausilio di iniezione di
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carburante, adatto a motori di piccola cilindrata
(ciclomotori). Sono motori a quattro tempi dotati di tre
valvole e realizzati in modo che la miscela affluisca
dapprima attraverso una sola delle due valvole di
immissione per creare il movimento adatto alla
stratificazione.
CAVE (Computer Aided
Virtual Environment)
Sistema di proiezione in stereoscopia che permette di
osservare, con speciali occhiali, le immagini proiettate
in forma tridimensionale su quattro superfici. Viene
utilizzato in fase di progetto per apprezzare l’effetto
ottico identico a quello che si avrebbe sul prodotto
finito, risparmiandosi di costruirlo effettivamente o di
trasportarlo da un posto ad un altro (Mercedes). I
proiettori inviano alternativamente l’immagine
corrispondente alla posizione dell’occhio sinistro e del
destro dell’osservatore, 118 volte al secondo;
corrispondentemente gli occhiali permettono la visione
del solo occhio interessato e il cervello associa le due
immagini in forma tridimensionale.
CAVO SPIRALATO
(CLOCK SPRING) È un dispositivo costituito da un
cavo avvolto a spirale dove le estremita' sono collegate
a due piattelli contrapposti, uno fisso al volante uno al
devioguida, ha la funzione di trasmettere l'impulso dalla
centralina al detonatore per l'azionamento del air-bag,
con il vantaggio di permettere la rotazione del volante
senza attorcigliare il filo
CENTRALINA
(MICROPROCESSORE)Circuito integrato di piccole
dimensioni, in grado di eseguire operazioni logiche ed
aritmetiche secondo determinati programmi,
memorizzare ed elaborare dati con lo scopo di
impartire istruzioni per comandare determinati processi
di automazione (gestione dell'iniezione, accensione)
CFI (Central Fuel Injection) Sistema di iniezione a un
iniettore montato su motori Ford
CHECK PANEL
Termine inglese significa pannello di controllo e' riferito
allo strumento posto nel cruscotto della vettura con il
compito di visualizzare il corretto funzionamento dei
principali impianti montati sul veicolo
C.H.T.
(Controlled hig turbolence) Alta turbolenza controllata.
Esempio un sistema usato croma 2000 CHT nei
collettori di aspirazione
CICLO DIESEL
Ciclo di funzionamento del motore Diesel; dove e' la
combustione spontanea del gasolio, iniettato in un
ambiente (camera di combustione) che si trova ad alte
pressioni e temperature, a far dilatare il volume del gas
e compiere il lavoro. Caratteristica del Diesel e' che la
combustione prima avviene a volume costante, poi
continua a pressione costante
CICLO OTTO Ciclo di funzionamento del motore a benzina, dove la
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miscela viene fatta incendiare da una scintilla, la
caratteristica dei motori a benzina e' che tutta la
combustione avviene a volume costante
CID (1) Termine usato dalla Ford per individuare il sensore
identificazione asse a camme (sensore di fase)
CID (2)
(Customer Identification Device) Trasponder a
radiofrequenza codificato.È la chiave del sistema Easy
go che viene riconosciuta dall'auto quando il
proprietario la tiene in tasca e si avvicina o si allontana
CILINDRATA
È il volume che occupa il pistone, durante la sua corsa,
nel cilindro, la cilindrata totale e' calcolata sommando i
volumi delle cilindrate unitarie
Cinghia "Poly V"
In pratica agisce come quattro o cinque cinghie
trapezoidali, identiche come lunghezza e misura,
saldate fra loro in modo da formare una cinghia più
larga con diversi profili interni a «V» che lavorano su
altrettante pulegge. Il suo principale vantaggio è quello
di poter trasmettere una maggiore coppia con una
tensione inferiore; per questo ha una vita lunghissima e
non richiede interventi di regolazione. Si sta
rapidamente diffondendo, oltre che per il comando del
compressore del condizionatore e della pompa del
servosterzo, anche per l’azionamento dell’alternatore.
CIRCUITO INTEGRATO
È l'insieme di componenti miniaturizzati (condensatori
transistori diodi resistori) collegati in modo tale da
costituire un elemento elettronico completo, un circuito
indivisibile
CLOCK
(Termine inglese, significa orologio) Viene utilizzato per
individuare un sistema, un circuito, che scandisce il
tempo, serve per stabilire i tempi base per il conteggio
di certi impulsi
CO (Monossido di carbonio) È il prodotto della combustione
incompleta del carbonio
Coating
Termine inglese usato per quantificare il contenuto di
metalli nobili in un catalizzatore. Il valore si esprime in
grammi per litro (1 litro = 1 dm3) ed è generalmente
compreso tra 0,7 e 1,8.
CODICE LAMPEGGIO
Strategia grazie la quale e' possibile effettuare
l'interrogazione della centralina, per fare cio' e'
necessario seguire le varie procedure indicate dalla
casa costruttrice del veicolo per evitare possibili danni
alla centralina
COEFFICIENTE DI
RESISTENZA
AREODINAMICA
(CX) Rapporto fra la resistenza opposta da un solido
alla penetrazione in un fluido e la resistenza che
opporrebbe la sua sezione, perpendicolere alla
direzione di avvanzamento, nel punto di massimo
ingombro
COLPO D'ARIETE Fenomeno fisico che interessa tubi sotto pressione, e'
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la propagazione di onde a grande velocita', generate da
forti variazioni di pressione in tempi rapidissimi, le quali
si manifestano sottoforma di violenti urti contro le pareti
dei tubi
COMBUSTIONE
Reazione chimica dove il combustibile (carbonio) si
lega al comburente (ossigeno), la combustione si
differenzia dall'ossidazione solo per i tempi di reazione,
l'ossidazione e' molto piu' lenta della combustione (la
combustione non deve superare la velocita' di 50-80
m/s altrimenti diventa detonazione che e' da evitare)
Comprex: compressore
ad onda di pressione
Sistema di sovralimentazione che sfrutta l’energia
residua dei gas di scarico (calore e pressione) per
comprimere nei cilindri* l’aria di alimentazione* in modo
del tutto diverso rispetto a un turbocompressore. Nel
Comprex (messo a punto dalla svizzera Brown Boveri
all’inizio degli anni Ottanta) lo sfruttamento dell’energia
dei gas di scarico è diretta, cioè senza interposizione di
sistemi meccanici quali la turbina. Il dispositivo è
costituito da uno speciale tamburo rotante attraversato
da numerosi canali tubolari di varie dimensioni, che si
affacciano alle estremità in due collettori dotati di
«luci»; questi ultimi comunicano con i condotti
d’ingresso e d’uscita dei gas di scarico e dell’aria. Il
tamburo è mantenuto in rotazione a una velocità
rigorosamente proporzionale al regime del motore (di
solito tre volte superiore) da una trasmissione a cinghia
dentata o a catena. Quando la luce di aspirazione
dell’aria viene messa in comunicazione con uno dei
canali del tamburo, l’aria fresca vi entra e vi rimane
imprigionata perché nel frattempo la luce si è richiusa.
Pochi gradi di rotazione dopo, lo stesso canale viene
messo in comunicazione con la luce aperta sul
collettore di scarico. A questo punto i gas combusti,
caldi e in pressione, entrano violentemente nel canale
comprimendo l’aria fresca in esso contenuta.
Immediatamente dopo si aprono, in sequenza, la luce
che comunica con il collettore d’aspirazione
permettendo all’aria in pressione di affluire nei cilindri e
poi quella che consente il definitivo deflusso dei gas
combusti attraverso il tubo di scarico. All’interno di ogni
canale la differenza di pressione tra l’aria e i gas di
combustione provoca un’onda che si propaga alla
velocità del suono, rimbalza da un’estremità all’altra e
termina la sua corsa solo nel momento in cui si scarica,
con giusto sincronismo, nella luce in comunicazione
con il collettore di aspirazione. Attualmente il Comprex
in campo automobilistico viene utilizzato soltanto dalla
Mazda (sulla «626» con motore 2 litri a gasolio non
importata in Italia), ma in passato era stato
sperimentato anche in «formula 1» dalla Ferrari, che
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poi gli aveva preferito il turbo, più redditizio e,
soprattutto, più semplice da mettere a punto.
Compressore Lysholm
Adatto a grandi portate d’aria, è un compressore
volumetrico che consente notevoli pressioni di
sovralimentazione. E’ azionato direttamente dal motore
tramite una cinghia dentata che mette in rotazione due
viti controrotanti le quali spingono l’aria nei cilindri. Era
prevalentemente utilizzato come pompa di lavaggio nei
grossi motori diesel a due tempi, e in campo
automobilistico era impiegato quasi esclusivamente nei
motori elaborati per i «dragster» americani. Oggi,
ulteriormente sviluppato, viene usato per
sovralimentare i motori V6 Mazda a ciclo Miller.
Compressore G-Lader
Compressore volumetrico a canali spiraliformi adottato
fino a poco tempo fa dalla Volkswagen per alcuni
motori a benzina di sua produzione. Ha un rendimento
maggiore ed è più compatto rispetto ai soliti
compressori a lobi (tipo Roots). L’aria entra in una
spirale a chiocciola che si restrnge sempre più grazie al
movimento di un elemento mobile: la pressione sale
conseguentemente. Il G-Lader viene trascinato dal
motore tramite una cinghia. Non ha parti in contatto e
ha rendimento elevato. Recentemente la Volkswagen
ha sospeso la produzione di questi motori, preferendo
allestire nuove unità V6 di elevata potenza.
Compressore a lobi
Roots-Eaton
Ideato dai fratelli Roots e modificato sostanzialmente
da Eaton, questo compressore volumetrico* che
trasferisce il gas da una zona a bassa pressione a una
ad alta pressione senza comprimerlo nel suo interno,
consiste in due rotori a due o tre lobi ciascuno che
girano senza interferire tra loro a una velocità che può
arrivare ben oltre i 10.000 giri/min. Azionati da una
cinghia collegata all’albero motore non hanno parti che
interferiscono ma sono assemblati a distanze inferiori ai
2/10 di mm il che garantisce assenza di attriti, grande
durata e limitata perdita di efficacia. Gli Eaton moderni
sono a tre lobi spiraliformi per eliminare rumorosità e
pulsazioni dell’aria nel funzionamento. Utilizzato oggi
da Mercedes e Jaguar (2001).
COMPRESSORE
VOLUMETRICO
Organo meccanico costruito come una pompa rotante,
aspirante e premente, e' messo in rotazione
meccanicamente dal motore (di solito per mezzo di una
cinghia) il suo compito e' pompare aria nel motore, la
portata d'aria e direttamente proporzionale al numero di
giri della pompa
COMPUTER Calcolatore, elaboratore elettronico
COMON RAIL
Sistema di iniezione diretta di gasolio, lo schema
dell'impianto prevede l'accumulo di gasolio prima
dell'iniettore, in questo tipo di iniezione e' la centralina
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che decide tempi e anticipi di iniezione (come
nell'iniezione di benzina)
CONSUMO SPECIFICO
È un dato importante per la valutazione del rendimento
di un motore, praticamente e' la quantita' di
combustibile bruciata in un ora di funzionamento del
motore a pieno carico, in rapporto alla potenza (g/kWh)
CONVERTITORI A/D O
D/A
(Convertitori analogico/digitale o digitale/analogico)
Circuito per mezzo del quale e' possibile trasformare un
segnale analogico (ampiezza proporzionale al suo
valore) in un segnale digitale (valore espresso da
impulsi rappresentati da bit), o viceversa
COPPIA MOTRICE
È il prodotto della forza sviluppata dalla pressione
generata dalla combustione, per la distanza tra l'asse
dell'albero motore e l'asse del perno di manovella
dell'albero
CORRENTE
È un movimento di elettroni all'interno di un materiale
conduttore (materiale nel quale gli atomi sono facili a
perdere o acquistare elettroni), si misura in ampere (A)
CORRENTE
ALTERNATA
È una corrente che cambia continuamente direzione
seguendo un ciclo, andando da valori positivi a valori
negativi passando per lo zero
CORRENTE CONTINUA È un flusso di elettroni che viaggiano sempre nella
stessa direzione
CORRENTE DI TARGA
È un valore di corrente riferito alla prova di scarica
violenta a freddo (normalmente riportato sulla batteria),
e' un valore riferito a una temperatura e al tempo di
scarica prima di raggiungere una tensione minima
stabilita
CORRENTE INDOTTA
(VEDI INDUZIONE ELETTROMAGNETICA) È un
flusso di elettroni che si muovono per l'effetto di una
forza elettromotrice indotta
CPU
(Central Processing Unit) Unita' centrale di calcolo. Nei
sistemi di elaborazione piu' evoluti e' costituita da un
unico chip, e' un circuito elettronico che riceve i dati e
secondo gli ordini programmati fornisce risultati
CPS
(Crankshaft Position Sensor) Termine utilizzato dalla
Ford per individuare il sensore di giri, posizione albero
motore
CRACKING
(Significa rottura) È il processo chimico per il quale le
frazioni, del petrolio greggio, piu' leggere riescono a
staccarsi da quelle piu' pesanti dando origine da una
parte benzine o nafte piu' pregiate (a seconda della
temperatura di rottura delle molecole), dall'altra olii
pesanti
CRUISE CONTROL
È un sistema che regola automaticamente la velocita' di
marcia del veicolo secondo le impostazioni
conducente, tramite una centralina che agisce su freni,
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cambio, alimentazione motore
CUT OFF
(Tagliare via) Indica un dispositivo elettronico di taglio
del carburante in fase di decelerazione, riducendo i
consumi e le emissioni inquinanti allo scarico
CVH Indica la camera di combustione emisferica con
l'angolo delle valvole composto, con punterie idrauliche
CVT - Cambio a
Variazione Continua
Il CVT è un cambio automatico che consente di
passare dalla marcia più corta a quella più lunga
attraverso una gamma infinita di rapporti intermedi E
ANCHE DI CAMBIARE SOTTO CARICO. Rispetto ai
cambi tradizionali (che nel 1999 può sostituire solo su
vetture di potenza limitata, 100 kW circa, per incrementi
successivi vedi oltre), migliora il confort di marcia
perché non si avvertono strappi durante il passaggio da
un rapporto all’altro. Per le auto il più diffuso è quello
della Van Doorne, che si rifà al tipo (“Variomatic”)
installato fin dagli anni Cinquanta sulle olandesi Daf
(1958). Costruttivamente è più semplice di un
automatico convenzionale; oltre al convertitore di
coppia (ma ce ne sono anche a frizione) esso infatti è
costituito da due pulegge con gole a «V», che si
stringono o si allargano contemporaneamente, sotto
l’azione di un cilindro idraulico (o di un motore
elettrico), in modo da far variare il rapporto di
trasmissione (fino a circa 6 volte, da 1/2 a 1/13 circa), e
nelle quali si muove per attrito una cinghia
trapezoidale* , larga da 2 a 4 centimetri, che in passato
era di gomma e che ora, invece, è costituita da un gran
numero di sottili tasselli metallici (acciaio o alluminio) o
da una catena. ECVT è un cambio CVT con gestione
elettronica. La gestione elettronica ha permesso di
presentare (Nissan, Audi e Subaru) il CVTip. Un altro
tipo di CVT (detto toroidale) sviluppato da Nissan è
costituito da due “semicarrucole” affacciate, una con
l’asse motore e l’altra con l’asse di trasmissione. Una
cinghia nella gola porta il moto da uno all’altro. La
variazione di rapporto è ottenuta deformando
progressivamente la cinghia in modo che il diametro su
cui calza sulla semicarrucola motrice è diverso da
quello su cui calza sulla semicarrucola condotta. Nei
CVT la cinghia può essere tirata o spinta; nel primo
caso essa è in fibre sintetiche (aramide ecc.) o è una
vera e propria catena metallica, nel secondo caso è a
tasselli metallici e necessita di un raffreddamento a
bagno d’olio. Abbinato al motore c’è un convertitore di
coppia o una frizione magnetica - frizione a dischi
multipli a controllo elettronico per l’Audi - che abbina il
motore a un rapporto fisso di trasmissione (in genere
circa 2:1) poi, verso i 10 km/h il rapporto tra le pulegge
supera quello fisso ed entra in funzione il CVT che va
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fino a un rapporto di circa 0,5:1. Attualmente sono
gestiti elettronicamente, mentre in passato erano
comandati utilizzando la depressione nel collettore di
aspirazione e dal numero di giri del motore. Possono
lavorare con coppie dell’ordine max. di 300 Nm (270
Nm, ZF, luglio 98 - 387 Nm, Nissan “Extroid”, 1999 -
310 Nm, Audi A4 e A6 “Multitronic”, 2001) ma nei
prossimi anni, grazie all’apporto della gestione
elettronica e al miglioramento convertitore di coppia o
delle frizioni, dovrebbero raddoppiare le prestazioni. La
Nissan ha messo a punto un sistema (Extroid CVT) che
consiste in due dischi, uno di entrata e uno di uscita, in
cui il moto rotatorio viene trasmesso tra i due attraverso
rullini di trasmissione. Variando l’inclinazione dei rullini
si varia la zona di contatto e quindi il rapporto di
trasmissione. Permangono problemi di rendimento in
quanto il cambio assorbe potenza agli alti regimi e con
vettura ferma la pompa idraulica assorbe comunque
una certa potenza, tuttavia la possibilità di far lavorare il
motore nelle zone di massimo rendimento limita gli
inconvenienti.
CX
(COEFFICIENTE DI RESISTENZA AREODINAMICA)
Rapporto fra la resistenza opposta da un solido alla
penetrazione in un fluido e la resistenza che
opporrebbe la sua sezione, perpendicolere alla
direzione di avvanzamento, nel punto di massimo
ingombro
DARLINGTON
Particolare collegamento tra due transistori con lo
scopo di ottenere un componente ad elevata
amplificazione tra corrente di base del primo e corrente
di collettore dell'ultimo (collettore in comune, emettitore
collegato alla base dell'altro)
DC - ISC Termine Ford che indica il motorino passo - passo
DE DION
Sistema di sospensioni (generalmente posteriori) che
pur avendo poche masse molleggiate (come le
sospensioni a ruote indipendenti) riesce ad avere i
vantaggi delle sospensioni ad assale rigido (rispetto
alla carreggiata non vengono mutati inclinazione o
convergenza)
DeNOx - catalizzatori ad
accumulo
Speciali catalizzatori atti a ridurre le emissioni di NOx.
Danneggiabili facilmente in presenza di zolfo, sono
oltremodo necessari per i motori “lean burn” dove
l’abbondanza di ossigeno crea gli ossidi di azoto e per i
diesel. Funzionano “stoccando” gli ossidi di azoto
quando la miscela è magra per “rilasciarli” quando è
stechiometrica o grassa. Sono allo studio catalizzatori
in vanadio o iridio che però agiscono solo in un range
ridotto di temperature. Lo zolfo massimo ammissibile
per questi catalizzatori è di 30 ppm (parti per milione).
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Aggiornamento per i motori a benzina “lean burn”:
catalizzatori con ossidi di bario o potassio, rivestiti di
platino palladio e rodio fissano gli ossidi di azoto
trasformandoli in nitrati. Una successiva fase di miscela
più ricca (14,6:1 di rapporto stechiometrico per 2” ogni
2’) crea le condizioni per trasformare i nitrati in azoto e
vapore d’acqua ripulendo il catalizzatore. Nel campo
dei Diesel i deNOx sono di platino e zeolite e la
riduzione degli ossidi di azoto può avvenire (common
rail) con una post-iniezione di combustibile che porti
degli HC nel catalizzatore a formare CO2, H2O e N;
l’eliminazione dello zolfo è un problema grave, salvo
nelle percentuali previste dallo CRT. Honda afferma
che i suoi catalizzatori “dual bed” ad accumulo non
sono danneggiati dallo zolfo.
DENSITÀ
Rapporto tra massa e volume di un corpo detta anche
PESO SPECIFICO o piu' precisamente MASSA
VOLUMICA. Ogni qualvolta si prenda in esame questa
unita' di misura si deve specificare le condizioni
ambientali a cui sono state fatte le misure poiche' il
volume di un corpo e' dipendente da temperatura e
pressione
DETONAZIONE
Fenomeno che riguarda i motori a scoppio quando la
miscela aria-benzina ad accensione avvenuta non
brucia regolarmente ma avviene uno scoppio che puo'
danneggiare il motore, testa o pistoni
Differenziale attivo
Sistema che distribuisce in modo differenziato la coppia
tra i due semiassi in uscita dal differenziale. In pratica
due frizioni a comando elettroidraulico e a gestione
elettronica variano la distribuzione della coppia in
funzione stabilizzante (quando la centralina è allertata
da sensori di imbardata) o di trazione (centralina
allertata da sensori di aderenza ABS) o di tenuta
(centralina allertata da sensori di angolo al volante). Gli
stessi scopi si possono ottenere agendo sui freni in
modo differenziato e automatico (ESP). Con questo
differenziale si può integrare l’altro sistema o sostituirlo
senza usurare i freni, ma usurando le frizioni e con
aggiunta di peso (valutare i pro e i contro). Vedi anche
giunto idraulico a comando elettronico per capire il
funzionamento.
Differenziale ripartitore
E’ il differenziale centrale presente nelle trazioni
integrali permanenti e ha lo scopo di ripartire la coppia
motrice tra avantreno e retrotreno nella misura prevista
in fase di progetto. Può essere bloccabile nei vari modi
comuni ai differenziali che ripartiscono tra le ruote di un
medesimo asse, oppure anche manualmente.
Differenziale Torsen E’ un differenziale definito “a distribuzione di coppia” di
tipo meccanico prodotto dall’americana Gleason.
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Utilizzando ingranaggi elicoidali per planetari e satelliti,
fa in modo che le i due alberi in uscita possano variare
la loro velocità relativa purché uno l’aumenti nella
stessa misura in cui l’altro la diminuisce, esattamente
come succede per i semiassi quando si percorre una
curva (ciò che avviene anche con un differenziale
normale). Invece, se una delle due ruote tende ad
accelerare, come quando sta per pattinare, e l’altra non
tende a ridurre la propria velocità, il sistema risulta
quasi bloccato e di conseguenza la coppia s’indirizza
verso la ruota che fa presa. E’ utilizzato attualmente, ad
esempio, come differenziale centrale (ripartitore) della
trazione integrale permanente Audi.
DIGIFANT
Sintesi dei vocaboli DIGItaler eleFANT (elefante
digitale) nel linguaggio informatico sta a indicare
elaboratori in grado di fare qualsiasi cosa
DIGIPLEX
Accensione con elaborazione elettronica dell'anticipo.
Sistema dove non e' previsto alcun dispositivo
pneumatico o meccanico per la variazione dell'anticipo
(sistema realizzato dalla Magneti Marelli)
DIGITALE
Aggettivo che indentifica dei dispositivi che operando
su dati numerici ed eseguendo operazioni di tipo
aritmetico, indicano una grandezza tramite una
rappresentazione numerica
DIODO
Componente elettronico che permette il passaggio
della corrente solo in una direzione dall'anodo "+" al
catodo "-"
DIODO ZENER
La sua particolarita' e' che se il flusso di elettroni e'
indirizzato dal anodo al catodo si comporta come un
normale diodo se il flusso viene invertito il diodo non
conduce fino a quando la tensione ai capi del diodo
non raggiunge un certo valore (valore zener) quando
viene raggiunta la tensione stabilita il diodo zener torna
a comportarsi come un diodo normale, il valore di
tensione inversa viene regolato per ogni diodo
inserendo una quantita' variabile di impurita'
(drogaggio)
DISTRIBUZIONE
STATICA
Accensione dove tutti gli organi in movimento presenti
sui circuiti tradizionali (spazzola rotante ecc.) sono stati
eliminati, la distribuzione e l'anticipo sono governati
dalla centralina che comanda le bobine
DIS
(ACCENSIONE DIS) Accensione in cui la distribuzione
dell'alta tensione non avviene tramite spazzola e
calotta. In questo caso l'alta tensione alle candele viene
inviata direttamente dagli avvolgimenti secondari delle
bobine di accensione
DOHC Termine Ford per indicare il doppio albero a camme in
testa
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DOT
Sigla di Department of Transportation (Dipartimento dei
Trasporti degli Stati Uniti), conosciuta in tutto il mondo
perché utilizzata in numerose normative internazionali
e per catalogare i liquidi per circuiti frenanti. Così,
secondo i Federal Motor Vehicle Safety Standards
(FMVSS), il liquido «DOT 3» fra le altre caratteristiche
deve avere una temperatura di ebollizione di 205 °C,
mentre il «DOT 4» deve raggiungere i 230 °C senza
bollire. Le prestazioni e la qualità dei liquidi dei freni
migliorano al crescere dell’indice DOT, raggiungendo il
massimo con «DOT 5».
Drive by wire - EGas -
ETCS - Acceleratore
elettronico - efp
Scollegando il pedale dell’acceleratore dalla farfalla di
un motore AS (non c’è il cavo Bowden ma c’è un
potenziometro che controlla la posizione
dell’acceleratore) si interpretano tramite ECU* i
comandi del pilota e si opera di conseguenza su una
farfalla motorizzata. Lo stesso può essere fatto tra
acceleratore e pompa del diesel o iniettori elettronici
per il diesel “common rail” e “iniettore pompa”. Ciò
permette ad esempio di mantenere una condotta di
guida economica, o ecologica, oppure di dosare
l’accelerazione in funzione antipattinamento (ASR ,
ASC e TCS). Ma il sistema è in grado addirittura di
accelerare quando uno stacco brusco dell’acceleratore
o l’inserimento violento di una marcia inferiore
porterebbe al pattinamento, dovuto al freno motore,
delle ruote motrici: la BMW chiama questa funzione
MSR. L’eliminazione dei cavi di collegamento tra
pedaliera e motore elimina anche potenziali fonti di
vibrazione e rumore. I potenziometri sono di regola due
e se il primo va in tilt il secondo prevede una marcia a
farfalla parzializzata. Se si guasta anche il secondo
l’acceleratore è posizionato sul minimo
DSP Programma per cambio automatico di innesto
intelligente delle marce
DSP con Fuzzy Logic
Dispositivo del cambio automatico che per l'inserimento
delle marce calcola lo stile di guida del conducente, il
percorso e' in salita o in discesa
DUOMO
Parte del telaio di una vettura dove va fissato
l'estremita' superiore del ammortizzatore (sospensioni
Mc Person)
Dynamic Drive (DD) ed
EDC-K
Il DD è un sistema BMW consistente nella possibilità di
regolare, secondo una legge predeterminata, il
collegamento tra le ruote di uno stesso asse agendo
sulla barra stabilizzatrice. Il rollio viene azzerato nel
campo delle accelerazioni trasversali fino a 0,3g.
Invece in rettilineo le ruote sono molto più indipendenti
per il massimo di confort, cosa che non si può fare con
una barra stabilizzatrice convenzionale che non “legge”
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le accelerazioni trasversali. Con EDC - K il controllo è
in continuo e in elettronico e regola anche la “frenatura”
degli ammortizzatori.
EASY GO
Sistema di accesso alla vettura e di accensione del
motore senza chiave. È sufficiente avvicinarsi alla
vettura con il CID in tasca, tirare la maniglia e le porte
si sbloccano. Una volta seduti in macchina basta
premere il bottone sulla plancia per avviare il motore
senza dover inserire la chiave.
Easytronic
Denominazione di un cambio prodotto da Opel che
permette selezione manuale o automatica delle marce.
Quindi non è un cambio automatico ma un sistema di
innesto automatico delle marce sia in funzione
completamente automatica che in funzione di selezione
manuale. Il sistema utilizza motorini elettrici (tre) in
luogo di circuito idraulico quindi risparmia peso ed è più
veloce di un cambio automatico tradizionale. Inoltre
permette, in funzione manuale, di saltare una marcia
(diversamente dai cambi “tip”) e di tenere l’acceleratore
a fondo durante le cambiate perché l’interruzione di
potenza è eseguita in automatico (valvola a farfalla
elettronica). In frenata scala per contribuire al
rallentamento o va in folle per favorire l’intervento
ottimale dell’ABS. La progressività della frizione
favorisce inoltre la marcia a bassa velocità.
EBD
Sistema che limita lo slittamento delle ruote in
accelerazione, quando non interviene l'ABS migliora la
stabilita' in frenata, compensa i diversi carichi del
veicolo
EBV
Regolatore di pressione elettronico, fa in modo che la
forza frenante sull'asse posteriore del veicolo venga
dosata in modo tale da evitare il bloccaggio delle ruote
e frenare al massimo dell'aderenza
ECM (engine control
module) - controllo
elettronico del motore
Eurobag
Versione europea dell’airbag, impiega un cuscino più
piccolo di quello adottato negli USA e per questo è
efficace soltanto se utilizzato in combinazione con le
cinture di sicurezza. L’airbag americano (inizialmente
pensato per proteggere gli occupanti dei sedili anteriori
anche nel caso non avessero allacciato le cinture) ha
un volume di 70 litri e un diametro di 750 mm, quello
europeo invece un volume di 35 litri e un diametro di
550 mm. L’eurobag, con tutte le sue componenti
meccaniche ed elettroniche, può trovare posto
all’interno del volante, e quindi può essere montato
abbastanza agevolmente anche su vetture in origine
sprovviste, ma comunque già progettate tenendo conto
di una futura possibile applicazione. Sperimentazioni
della Volvo hanno evidenziato che l’eurobag, abbinato
alle cinture di sicurezza, riduce del 30% le
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decelerazioni alle quali è sottoposta la testa del
guidatore in un impatto frontale a 56 km/h contro una
barriera di cemento. Inoltre, il dispositivo riesce a
ridurre dell’80% la pressione sul viso, rendendo in
questo modo meno gravi eventuali ferite
E’ il cervello elettronico che sovrintende al controllo e
gestione di tutti i parametri del motore per avere il
compromesso desiderato dai progettisti in termini di
consumi, emissioni, prestazioni e comportamento del
veicolo. Ogni nuovo veicolo ha un ECM più raffinato,
che non si limita a modificare gli anticipi di accensione
e distribuzione.
ECS
(Early Crash Sensor) Sensore precoce d'urto. È stato
collocato sul muso dell'auto e permette all'airbag di
scattare prima che il corpo degli occupanti si muova
aumentantone l'efficienza.
ECT Termine Ford per indicare il sensore temperatura
acqua
E.C.U.
Centralina elettronica, unita' di controllo che
comprende, convertitori a/d d/a, memoria RAM, ROM,
CPU, ed i circuiti di segnali di ingresso e uscita, il suo
compito e' quello di fornire dei segnali in uscita in base
ai segnali in entrata
ECVT
(Electro Continously Variable Trasmission) Cambio a
variazione continua della trasmissione realizzato
mediante cinghia metallica di sezione trapezoidale e
due pulegge di diametro variabile
EDC (Electronic Diesel
Control)
E’ un sistema di motormanagement elettronico per
motori a ciclo Diesel. Il dispositivo rileva, tramite una
serie di sensori, i parametri di funzionamento del
motore a gasolio e, di conseguenza, adatta la mandata
e l’inizio dell’iniezione (diretta) e anche la consistenza
del ricircolo EGR.
EDC
(Montato su BMW serie 5 berlina) Sistema elettronico
di regolazione della taratura delle sospensioni che
calcola le condizioni del fondo stradale e lo stile di
guida del conducente
E - DIS Modulo di accensione elettronica statica Ford (VEDI
ANCHE ACCENSIONE DIS)
EDS
Sistema elettronico che impedisce lo slittamento delle
ruote in accelerazione ed agisce sul bloccaggio del
differenziale
EEC (Electronic Engine Control) Controllo elettronico del
motore
EFI (Electronic Fuel Injection) Iniezione elettronica di
carburante
EGR (Exaust Gas Recirculation) ricircolazione gas emessi È
un sistema costituito da una valvola con il compito di
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immettere una percentuale (compresa tra 7-14%) dei
gas di scarico in aspirazione, cio' fa diminuire la
temperatura di combustione (poiché i gas di scarico si
comportano come gas inerti, non possono prendere
parte alla combustione) facendo diminuire gli NOx a
certi regimi del motore
EFFETTO SERRA
Fenomeno naturale che provocato dall'anidride
carbonica causa il riscaldamento e il non completo
raffreddamento della superficie terrestre, troppa
anidride carbonica provoca un surriscaldamento della
superficie
ELETTRODI
Conduttori metallici i quali hanno la funzione di
permettere il passaggio di corrente in un fluido (gas o
liquidi) dove sono immersi. Nel motore, con questo
termine si individua le parti delle candele dove scocca
la scintilla
ELETTROLITO
Soluzione di acqua e acido solforico dove e' immerso
l'elemento, consente lo scambio di elettroni tra piastre
positive e piastre negative e partecipa alle reazioni
chimiche che avvengono dentro alla batteria durante
l'accumulo o la cessione di corrente
ELETTRONE Parte dell'atomo caricata negativamente e orbitante
attorno al nucleo
ELETTROPOMPA
Pompa messa in rotazione da un motorino elettrico,
generalmente sulle vetture e' impiegata una pompa a
rulli per pompare la benzina al sistema di alimentazione
ELETTROVALVOLA Valvola per fluidi azionata elettricamente per mezzo di
un elettrocalamita
ENERGIA È l'attitudine di compiere un lavoro (VEDI LAVORO)
ENERGIA CINETICA È il lavoro necessario per far variare la velocita' di un
corpo
EPA
Sigla di Environmental Protection Agency, ente
federale preposto negli Stati Uniti alla salvaguardia
dell’ambiente.
EPROM
(Erasable Programmable Read Only Memory) Memoria
di sola lettura che puo' essere cancellata e
programmata con appositi circuiti, si trova all'interno
della centralina ed e' usata per memorizzare le curve di
iniezione e accensione le quali possono essere
modificate per ottenere il miglior rendimento del motore
EPT Trasduttore elettronico di pressione (Ford)
ESP
(Electronic Stability Program) Sistema elettronico della
stabilità, limita i rischi di imbardata in curva riducendo
se necessario la coppia alle ruote agendo sui freni
ESS (Electronic
Suspension System)
E’ un esempio di sospensioni intelligenti che adatta
automaticamente le caratteristiche di molleggio e
smorzamento per avere il miglior confort col migliore
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comportamento. Ad esempio riducendo il rollio e il
beccheggio e le oscillazioni delle ruote. Si avvale di
solito di molle ad aria controllate elettronicamente e
può essere integrato col sistema ESP (come fa la
Teves).
ETA Lettera greca usata per indicare il rendimento di un
motore
ETANOLO
(alcol etilico) Sostanza ricavata dalla distillazione di
composti contenenti zuccheri puo' essere un
combustibile alternativo alla benzina, punto di
ebollizione 78,°C
ETC
Sigla di Electronic Traction Control, dispositivo
antipattinamento* in accelerazione utilizzato dalla
Volvo. E’ identico all’ASC* della BMW poiché interviene
solo sull’accensione* e l’iniezione* del motore per
ridurne istantaneamente la potenza in caso di
pattinamento di una ruota motrice. Sigla anche talora di
Electronic Throttle Control
ETCS (Electronic
Throttle Control
System)
L’acceleratore, scollegato meccanicamente
dall’impianto di alimentazione, diventa un generatore di
segnale che giunge alla centralina dell’alimentazione,
la quale lo interpreta e agisce di conseguenza.
Attenzione a non confondere con TCS (Tarction
Control System). Vedi anche Drive by wire
ETS
Sigla di Electronic Traction System, differenziale
autobloccante (ma in realtà il sistema autobloccante
viene eliminato) a controllo elettronico introdotto
recentemente dalla Mercedes come evoluzione
dell’ASD. Entrambi svolgono la loro funzione frenando
la ruota motrice che sta pattinando. L’ASD richiedeva
un circuito idraulico specifico, indipendente da quello
dei freni, che interveniva per bloccare
progressivamente il semiasse della ruota che aveva
perso aderenza. L’ETS va nella direzione, da qualche
tempo imboccata anche dalla Mercedes, di una
razionalizzazione e riduzione dei costi pur senza
rinunciare alla qualità del risultato. Infatti svolge
esattamente lo stesso lavoro dell’ASD, ma sfrutta
l’impianto idraulico dell’ABS e i dischi dei freni per
bloccare la ruota che sta pattinando.
EVAP Sistema di controllo delle emissioni di vapore (Ford)
EVA
(Emergency Valve Assist) Fornisce la massima
pressione nell'impianto frenante nel caso di frenata
d'emergenza
EVR Regolatore elettronico della depressione (Ford)
EZEV (Equivalent Zero
Emission Vehicle)
Qualifica assegnata dall’ente di tutela ambientale
californiano CARB, alle vetture che nel bilancio
energetico complessivo (dalla materia prima alla ruota
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in movimento: estrazione, trasporto e emissioni)
emettono meno sostanze nocive delle centrali elettriche
californiane che producono l’energia necessaria a
spingere una vettura alimentata ad energia elettrica. Ad
esempio alcune vetture a metano e ad idrogeno (BMW)
hanno questa qualifica. In linea teorica queste vetture
sono in grado di emettere gas più puliti di quelli che
immettono in fase di aspirazione in ambienti ricchi di
smog.
FADING
(evanescenza) È la diminuzione del segnale dovuta a
variazioni di programmazione delle onde
elettromagnetiche
FASATURA
L'operazione nella quale si decide il momento in cui si
fa scoccare la scintilla o l'inizio iniezione per ottenere il
miglior rendimento del motore
FDR
Sigla di Fahr-Dynamik-Regelung, sistema di sicurezza
attiva per il controllo della dinamica di marcia messo a
punto dalla Bosch in collaborazione con la Mercedes.
All’occorrenza, ripristina la stabilità della vettura
intervenendo automaticamente su freni e acceleratore.
Mentre l’ABS e l’antipattinamento servono a eliminare
gli slittamenti in senso longitudinale, l’FDR entra in
funzione per impedire gli slittamenti trasversali, ossia i
fenomeni di sottosterzo o sovrasterzo che si innescano
quando una o più ruote perdono aderenza. Se, per
ipotesi, tutte e quattro perdessero aderenza
contemporaneamente, esso sarebbe inefficace perché,
ovviamente, non può rivoluzionare le leggi della fisica:
se il fondo stradale è ghiacciato, nessun sistema al
mondo può consentire ai pneumatici di affrontare una
curva a 100 km/h. La regolazione dinamica può invece
correggere efficacemente l’accenno di sbandata dovuto
alla perdita di aderenza di una ruota modificando
opportunamente la coppia sulle altre tre. Per esempio,
se l’auto scivola con l’avantreno verso l’esterno della
curva, ossia sottosterza, l’FDR interviene frenando la
ruota posteriore interna in modo da riallineare la
vettura. Il sistema avverte la perdita di stabilità del
veicolo grazie a un sensore di imbardata, cioè un
«captatore» in grado di rilevare la sbandata attorno
all’asse verticale che passa per il baricentro dell’auto.
Oltre a questo, l’FDR si avvale di tutta una serie di
sensori che lo informano sulla velocità delle ruote,
sull’entità dell’accelerazione trasversale, della rotazione
del volante e, infine, della pressione esercitata sui
pedali del freno e dell’acceleratore (carico motore). Per
memorizzare nella centralina tutti questi dati e attuare,
in un tempo brevissimo, gli eventuali interventi
correttivi, l’FDR necessita di una capacità di calcolo e
di una memoria assai elevate. Quest’ultima è di 48
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kilobyte, quattro volte superiore a quella richiesta per il
funzionamento di un impianto ABS e il doppio di quella
necessaria per un sistema antipattinamento.
FDS Sistema diagnostico Ford
Filtro del particolato
FAP (Filtre A
Particules)
I gas di scarico del motore diesel che attraversano il
“precatalizzatore” (vedi post-combustione) vengono
fatti passare in una serie di canali in carburo di silicio. Il
problema importante è l’attivazione del filtro FAP, che
avviene solo a temperature sopra i 450°C, pur con
l’addizione di cerina (altrimenti bisognerebbe andare a
550°C), mentre i gas del Diesel nell’uso urbano sono
normalmente a 150-200°C. Per alzare la temperatura
occorre una post-combustione eseguibile con postiniezione
in fase di combustione e può essere eseguita
solo con impianti common rail o iniettore-pompa.
Filtro particellare
Elemento dell’impianto di climatizzazione in grado di
trattenere polvere, pollini e alcune particelle carboniose
presenti nell’aria, fino a dimensioni di 2 - 3 micron, così
da ridurre l’inquinamento nell’abitacolo. Proprio perché
progettato per catturare anche particelle molto piccole
questo filtro può intasarsi rapidamente e quindi deve
essere sostituito ogni 6-12 mesi (15.000 - 30.000 km).
Dal momento che trattiene anche l’umidità, che viene
poi rapidamente rilasciata all’avviamento della ventola
della climatizzazione provocando l’appannamento dei
vetri, è consigliabile adottare il filtro antipolline solo in
abbinamento al condizionatore, che svolge una
sensibile azione deumidificante. L’azione filtrante è
dovuta sia alla microstruttura, sia ala carica
elettrostatioca delle microfibre. Vedi anche filtro a
carbone attivo.
FIS
(First Inertia switch) Interruttore inerziale, dispositivo il
quale interrompe l'alimentazione dell'elettropompa del
carburante in caso di incidente
FLUSSO MAGNETICO
Il campo magnetico che si crea attorno a un magnete o
una elettrocalamita, il campo dove la calamita riesce a
far sentire i suoi effetti
FORZA
È il prodotto di una massa per l'accelerazione l'unita' di
misura della forza e' il Newton (N), che e' uguale al
rapporto di 1 Kg e l'accelerazione di gravita' 9,81 m/s
(forza peso); la forza viene rappresentata graficamente
con un vettore
FOTOTRANSISTORE
Transistore che oltre al suo normale funzionamento,
comandato con una piccola corrente alla base puo'
essere comandato anche con la luce
FREQUENZA
È il numero di cicli che una grandezza compie in un
determinato tempo e' espressa generalmente in Hertz
Hz
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Frenata elettroidraulica
EHB (Elektro
Hydraulische Bremse)
Un sistema operativo del “Brake by wire" dove il pedale
del freno aziona un captatore che ne rileva la pressione
e la velocità di azionamento inviando il segnale elettrico
conseguente a una centralina che riceve informazioni
anche dall’ABS e dall’ESP. Di conseguenza delle
elettrovalvole lasciano uscire il liquido dei freni che si
trova ad alta pressione (140-160 bar) in un serbatoio
con membrana a gas, dove è stato accumulato sotto
azione di una pompa elettrica. L’azione sui freni è
modulata ai fini della tenuta (ABS) e della stabilità
(ESP). In pratica invece del servofreno, che invia solo
la pressione conseguente alla spinta sul pedale del
freno, in questo caso si modula l’intervento di un liquido
già in pressione. Vedi SBC come evoluzione per il
2000.
Frizione Haldex
E’ una frizione per il passaggio da trazione semplice a
trazione integrale, generalmente piazzata sull’albero
longitudinale in vicinanza dell’asse posteriore, in luogo
del differenziale centrale. Utilizzata da VW per i motori
trasversali, consiste in una serie di dischi a bagno d’olio
compattati, con regolazione elettronica, in funzione
della posizione del pedale dell’acceleratore, dei giri del
motore e del pattinamento delle ruote. E’ così
compatibile con ABS, ASR ed ESP.
GAP
(Apertura, interstizio…) Nel campo automobilistico
rappresenta lo spazio che c'e' tra gli elettrodi, di una
candela, di un sensore ecc. (VEDI TRAFERRO)
GNL Gas naturale
liquefatto
Il gas naturale viene liquefatto a - 163°C e conservato
in speciali serbatoi a - 250°C dalle dimensioni ridotte
con autonomie di 300 km per 55 litri di gas liquefatto.
BMW è leader di questa soluzione, che è intermedia
per arrivare all’uso dell’idrogeno*. Da non confondere
col Gas di petrolio liquefatto: GPL* assai comune,
anche se meno diffuso del gas naturale, e derivato da
petrolio.
G.P.L.
(Gas Propano Liquido) È un prodotto della distillazione
del petrolio ha un peso specifico piu' elevato del
metano, liquefa a 3-4 bar a temperatura ambiente, ha
un elevato numero di ottano
GPS
(Global Positioning System) Sistema di navigazione
satellitare, che permette di individuare su uno schermo
l'esatta posizione della vettura rispetto una cartina
memorizzata su un computer
HALL
Fenomeno grazie il quale un particolare cristallo
semiconduttore percorso da una corrente e un flusso
magnetico perpendicolare alla corrente fa nascere una
tensione ai bordi del semiconduttore
HARDWARE Componenti che formano un calcolatore (circuiti
integrati, memorie, processori ecc.)
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HBA (Hydraulic Brake Assist) Aiuto alla fermata di
emergenza su vetture dotate di ESP
HC
Formula chimica generica degli idrocarburi. Utilizzata
anche per indicare le emissioni inquinanti derivate da
incompleta combustione, specie nelle vetture AS*.
Accompagnate sempre da emissioni di CO*; la
combustione perfetta darebbe invece luogo a soli
CO2*. Fanno parte di questi gas il benzene (o benzolo,
formula C6H6) e il benzopirene, identificati come
cancerogeni, e molti altri che ne sono sospettati. Il
limite ammesso in volume per gli aromatici era del 40%
e dell’1% per il benzene per l’anno 2000 (legge 4/11/97
n. 413); In Italia tali valori sono già legge dal 1/7/98.
Nell’aria il ministero dell’ambiente ha fissato una
concentrazione massima media annuale di 10
microgrammi/metro cubo Vedi anche catalizzatore
Head - Up Display
(HUD)
Sistema ottico che permette la proiezione di immagini e
dati su uno schermo trasparente, tipicamente il
parabrezza, che si trova davanti agli occhi del
guidatore. Un esempio moderno è il Night Vision, ma
non mancano esempi più vecchi come quello della
Oldsmobile Cutlass Supreme del 1989 che proiettava
praticamente i dati del cruscotto.
HENRY
È l'unita' di misura del coefficiente di autoinduzione di
una bobina. È definita come l'induttanza di un circuito
nel quale si una f.e.m. di 1 V quando la corrente che
circola in esso venga variata di 1 A al secondo
HEGO Sensore di ossigeno nei gas di scarico Ford (sonda
lambda)
HIC (Head Injury Criterion) È il rischio di lesioni alla testa
nella prova di crash test
ICAS
Sigla di HIgh Capacity Actively-controlled Suspension
della Nissan, che si applica alle vetture a quattro ruote
sterzanti, cioè 4WS.
Hill Assistance
Dispositivo che permette l’arresto del veicolo sulle
pendenze, col motore acceso, senza che sia
necessario tenere il piede sul freno o tirare il freno a
mano. La vettura riparte appena si schiaccia
nuovamente l’acceleratore. E’ particolarmente utile ai
semafori o agli stop in salita e si richiede naturalmente
una trasmissione automatica. Uno dei sistemi per
attivare la “hill assistance” (Mercedes) consiste nel
dare un colpo a fondo al pedale del freno dopo aver
arrestato la vettura. Poi si può levare il piede dal freno
e l’automobile resta ferma col motore acceso e cambio
in “drive
HI - TECH Termine inglese significa alta tecnologia
ICS (Integrated Control Sistema elettronico di comunicazione interna che
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System) dolloquia con il pilota attraverso uno schermo e che
gestisce una quantità elevata di funzioni:
climatizzazione, navigazione, radio e telefono,
computer di bordo.
IDROCARBURI Sostanze nelle quali sono legati l'idrogeno e il carbonio
IDROCARBURI
AROMATICI
Sostanze presenti per il 50% nelle benzine verdi,
hanno il compito di fornire alla benzina un alto
coefficiente antidetonante eliminando il piombo, sono
sostanze tossiche se impiegate su auto sprovviste di
catalizzatore
IDROMETRO o
densimetro
Strumento provvisto di galleggiante e di un peso tarato,
indica, secondo l'immersione del galleggiante la
densita' del liquido in esame
IGR (Internal Gas
Recirculation)
Studiando un’opportuna sequenza di apertura delle
valvole, cioè anticipando l’incrocio valvole rispetto a
quanto usuale, cresce la quantità di gas che rifluisce
dalla camera di combustione nei condotti di
immissione, il che limita la quantità di miscela fresca in
entrata. In questo modo si ottiene l’effetto garantito
dall’EGR senza avere un sistema di condotti
aggiuntivo. L’IGR è utilizzato ad es. sui motori a due
candele per cilindro, dove il sistema non influisce
negativamente sull’innesco della combustione (Alfa
Romeo).
IMPEDENZA
È la resistenza che offre un circuito elettrico, composto
da resistenze condensatori e bobine, al passaggio di
una corrente variabile
INDUTTANZA È il rapporto tra il flusso magnetico e la corrente che
circola, e' misurata in Henry
INDUZIONE
ELETTROMAGNETICA
Fenomeno generato da una spira immersa in un campo
magnetico variabile la quale genera una f.e.m. variabile
INGOLFAMENTO
Fenomeno che comporta uno spegnimento del motore
dovuto ad un eccesso di benzina nella camera di
combustione e conseguente mancata accensione della
miscela
INIETTORE
Componente comandato elettricamente dalla centralina
che nebulizza e dosa la benzina, costituito da una
bobina che attira uno spillo e comanda l'uscita e
l'arresto della benzina attraverso un foro calibrato
INIETTORE DI
AVVIAMENTO A
FREDDO
Iniettore che entra in funzione durante l'avviamento per
arricchire la miscela e facilitare, l'avviamento e, il
funzionamento del motore quando e' freddo, la sua
forma particolare e' tale da far assumere alla benzina
un moto vorticoso
Iniettore pompa
Nei Diesel moderni a iniezione diretta, per poter
realizzare pressioni altissime, è necessario portare la
pompa vicino all’iniettore perché alle alte pressioni
nascono problemi di elasticità delle tubazioni e persino
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di compressibilità del liquido, con conseguenti colpi
d’ariete. Nel sistema iniettore-pompa (in uso da tempo
per i veicoli industriali) c’è un albero a camme,
comandato direttamente dal motore, che tramite
bilanciere aziona il meccanismo pompante
direttamente sopra l’iniettore e un controllo elettronicoelettrico
per la portata, dotato di valvola
elettromagnetica per la giusta dosatura e per l’esatto
istante di iniezione. Il sistema è un po’ ingombrante e
funziona così: il gasolio arriva in prossimità dell’iniettore
spinto da una pompa “normale”. Qui un’ulteriore pompa
a statuffo, azionata da albero a camme, lo fa passare
attraverso una valvola a comando elettromagnetico in
quantità maggiore o minore a seconda di quando e
quanto questa si apre. Il resto della pompata (a valvola
chiusa) spinge lo spillo e fluisce ad altissima pressione
nella camera di compressione. Questo sistema, dove
aumento di pressione ed iniezione sono svolte dallo
stesso elemento, a confronto con il common rail e con
la pompa radiale ad alta pressione, permette pressioni
più alte (fino a 2.050 bar contro 1.500 circa) e tempi
ridottissimi di iniezione (circa 1,5 millisecondi) con tutti i
vantaggi conseguenti in termini di aumenti di coppia e
riduzione di emissioni e rumore, ma necessita di
riprogettazione della testa e quindi non è
immediatamente applicabile ai motori esistenti e non è
indipendente dalla rotazione del motore per via
dell’azionamento ad albero a camme degli iniettori. C’è
anche qui una preiniezione da 1 a 2 millimetri cubi di
gasolio. L’elevata pressione di iniezione produce
altissima polverizzazione del combustibile che quindi
brucia meglio e completamente e va assistita da un
controllo elettronico con operazioni di preiniezione
(iniezione pilota). La centralina che presiede
all’iniezione determinando, con la valvola
elettromagnetica, la quantità di gasolio per ogni
pompata, riceve segnali da: pedale dell’acceleratore
velocità di rotazione del motore velocità di rotazione
dell’albero a camme di comando degli iniettori
temperatura liquido di raffreddamento pressione aria
condotto di alimentazione.
Iniettori piezoelettrici
PCR (Piezo Common
Rail)
Sono iniettori per motori Diesel di nuova concezione
(Siemens), abbinati al sistema common rail e regolati,
anziché a valvola magnetica, con un nuovo sistema
che permette intervalli di tempo molto flessibili, iniezioni
di quantità inferiori a 1 mm3/corsa e dimensioni ancora
più compatte. Attualmente si eseguono da tre a cinque
fasi di alimentazione per ciclo in funzione antirumore e
antiemissioni. Con i piezoelettrici la pressione del
common rail potrà raggiungere i 1.800 bar necessari
per superare la Euro 4 coi motori diesel “piccoli”. Tempi
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di attuazione attorno ai 100 microsecondi e tensione
attorno ai 100V (occorrono trasformatori).
INIEZIONE ASINCRONA In questa iniezione la benzina non viene iniettata in
sincronia come l'accensione ma con altri ritmi
INIEZIONE DIRETTA
Iniezione del combustibile direttamente sul cielo del
pistone che si trova a fine compressione, impiegata nei
motori Diesel
Iniezione elettronica
PLD (Pumpe Leitung
Duese)
Sistema a iniezione diretta per motori Diesel che
consente alte pressioni di iniezione. Analogo al PDE
ha l’albero a camme che regola la pompa fuori dalla
testa e un piccolo tubo che conduce dalla pompa
all’iniettore. La parte elettronica (per la definizione della
quantità di combustibile da iniettare) è uguale a quella
del PDE. Rispetto al common rail richiede una testa
particolare e pesa di più ma i condotti in pressione
sono più corti per modo che le loro deformazioni sono
più contenute e la pressione di iniezione è più elevata.
INIEZIONE INDIRETTA
Il combustibile viene iniettato a fine compressione in
una camera separata dalla camera di combustione
(precamera) dove il combustibile inizia a bruciare per
poi trasferirsi nella camera di combustione, impiegata
sui motori Diesel serve a ridurre il battito in testa tipico
di questi motori
INIEZIONE MULTIPOINT
FASATA
Gli iniettori sono posti a valle della valvola a farfalla uno
per ogni cilindro vicino alla valvola di aspirazione
l'iniezione viene effettuata in sincronia con l'apertura
della valvola
INIEZIONE MULTIPOINT
NON FASATA
È composta con la stessa struttura della multipoint solo
che gli iniettori vengono fatti aprire tutti quanti allo
stesso modo e allo stesso tempo ad ogni giro
dell'albero motore
INIEZIONE SINCRONA L'iniezione di benzina avviene in coincidenza delle
accensioni delle candele
INIEZIONE SINGLE
POINT
È un sistema di iniezione che utilizza un solo iniettore
posto a monte della farfalla
Integrazione elettronica
VENICE
E’ la rete integrata dei componenti elettronici del
veicolo. Un esempio importante è il motormanagement
che con una sola centralina sovrintendeva dapprima ad
accensione e iniezione e poi, negli impianti più
moderni, anche a controllo delle emissioni,
sovralimentazione, variazione di fase della
distribuzione ecc. Il multiplexing ha infine portato al
dialogo tra centraline riducendo il numero di sensori.
INTERCOOLER
È uno scambiatore di calore (aria/aria) che serve a
raffreddare l'aria compressa presente nei collettori di
aspirazione in motori turbo o compressi
INTERRUTTORE REED Interruttore costituito da un ampollina di vetro con
forma cilindrica avente un volume inferiore al
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centimetro cubo, questa ampolla contiene due sottili
lamine conduttrici e magnetizzate, ad interruttore a
riposo le lamine sono separate, avvicinando una
calamita le lamine si attraggono fino a toccarsi
Interruttore inerziale
Blocca istantaneamente l’afflusso di carburante al
motore dopo un urto in qualsiasi direzione, anche
laterale. E’ costituito da una sferetta d’acciaio di massa
calibrata trattenuta da una calamita in una cavità
conica. Quando l’entità dell’impatto supera la soglia di
decelerazione prevista, di solito circa 8 g,
corrispondenti a un tamponamento a circa 25 km/h, la
sferetta risale lungo le pareti della cavità e tocca un
contatto elettrico a molla, che si apre interrompendo il
circuito di alimentazione della pompa. Dopo l’urto il
contatto può essere ripristinato con la semplice
pressione di un tasto.
IONE
Molecola, formata da uno o piu' atomi, la quale ha
perso o acquistato un elettrone assumendo cosi' una
carica positiva o negativa
IONIZZAZIONE Processo durante il quale si ha la formazione di ioni
IS (inertia swich) Interruttore inerziale
ISTOGRAMMA
Rappresentazione mediante grafico composto da rette
o superfici le quali servono a dare un immagine legata
alla variazione del fenomeno in funzione ad una
grandezza oppure a confrontare due fenomeni diversi
legati da un rapporto
JOULE Unita' di misura del lavoro e dell'energia
JTD (Jet Turbo Diesel) Sistema di iniezione diretta diesel
common rail adottato dal gruppo Fiat
JTS (Jet Thrust Stoichiometric) Sistema di iniezione diretta
a benzina adottata dai motori Alfa Romeo
KAM Memoria di mantenimento Ford
KS Sensore di battito Ford
KICK-DOWN
(Kick = contraccolpo Down = basso) Indica nel campo
automobilistico la strategia di ripresa attuata dal cambio
automatico quando il guidatore preme rapidamente il
pedale del gas
KIT
Indica la confezione che comprende tutto il necessario
(attrezzatura, componenti) per la costruzione o la
modifica di un apparecchiatura
LCD
Sigla di Liquid Crystal Display. Comunemente vengono
indicati così gli indicatori a cristalli liquidi, come quelli
degli orologi da polso e delle calcolatrici tascabili. Non
sono visibili al buio, se non retroilluminati.
Lampade allo Xeno
(HID - High Intensity
Discharge)
Sono proiettori senza filamento metallico. Due elettrodi
immersi in un’atmosfera di Xeno sono collegati con i
due poli del circuito elettrico. La scarica di elettroni tra i
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due produce una luce molto intensa, circa il doppio di
quella delle lampade alogene, ed estremamente bianca
(tale da apparire persino blu). Mancando il filamento,
queste lampadine hanno una durata superiore a quelle
convenzionali (ancora circa il doppio) e consumano il
70% in meno. Vanno regolate con centralina elettronica
per evitare il danneggiamento in seguito a sbalzi di
tensione. La gestione di questi fari richiede una coppia
di centraline elettroniche: una per il controllo generale
della funzione e una per la tensione di alimentazione.
Normalmente utilizzate per gli anabbaglianti, si stanno
ora diffondendo anche per gli abbaglianti (Bi-Xenon) e
danno luogo anche a una concezione diversa del
gruppo ottico: non ci sono più elementi riflettenti ma
solo una lente di proiezione che invia la luce
all’esterno. La funzione anabbagliante viene ottenuta
da quella abbagliante con interposizione di un
diaframma che la copre in parte. Con l’interposizione di
un cilindro rotante si possono addirittura studiare
diverse situazioni di illuminazione. si elimina così il
problema di un certo ritardo tra l’accensione e la piena
potenza di illuminazione. Sul piano tecnico occorre
un’unità elettronica potente che trasformi la corrente
continua in alternata alla tensione di 20.000 V
necessaria per accendere il gas. Le caratteristiche
attuali sono di un volume di 200 cm3 e di un peso di
320 g integrabili nel proiettore. Hanno un costo di
sostituzione piuttosto elevato, anche oltre il milione di
lire.
Lampade alogene - fari
allo iodio
Sono lampade particolari dove il filamento, in tungsteno
come al solito, è immerso in un’atmosfera di gas della
famiglia degli alogeni (che comprende anche i gas
frigoriferi): gas di iodio e bromo sono generalmente
utilizzati. Questi gas hanno la proprietà di far
ridepositare sul filamento le particelle di tungsteno che
evaporano a causa dell’alta temperatura e che, nelle
lampade normali, sublimano e si depositano invece sul
vetro, dato che è più freddo, oscurandolo e
assottigliano il filamento stesso portandolo al
cedimento. Le alogene permettono anche di
raggiungere temperature prossime a quelle di fusione
del tungsteno (3410°C) con incremento dell’efficienza
ed emissioni nel campo blu e violetto. I gas di iodio
sono ottenuti introducendo nel bulbo una scheggia di
iodio, che con i vapori di tungsteno forma ioduro di
tungsteno, il quale nella zona caldissima presso il
filamento si scompone. Il tungsteno ritorna sul
filamento.
LAVORO È il prodotto di una forza per lo spostamento riferito a
un corpo, l'unita' di misura impiegata e' il Joule (J)
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LED (Light Emitting Diode) Diodo luminescente che con una
tensione fra catodo e anodo emette luce
LIMP HOME
(A casa zoppicando) Sistema grazie al quale pur non
essendo in perfetta efficienza l'impianto di iniezione la
centralina si imposta sui valori medi per comandare
l'iniezione e l'accensione cio' puo' consentire di
continuare a viaggiare pur con degli scompensi (VEDI
RECOVERY)
Litronic
Denominazione data dalla Bosch alle sue lampade a
scarica di gas utilizzate per i proiettori anabbaglianti.
Concettualmente sono simili alle luci al neon e a quelle
al mercurio o ai vapori di sodio impiegate da tempo per
l’illuminazione stradale. Al loro interno c’è un bulbo al
quarzo, non più grande di un nocciolo di ciliegia, che
contiene due elettrodi fra i quali scocca una scintilla
(detta «arco elettrico») in un’atmosfera composta da un
gas e da vapori metallici. Due volte e mezzo più potenti
di quelle alogene (a parità di energia assorbita), le
lampade fluorescenti diffondono una luce che si
avvicina, per composizione e struttura, a quella del
sole, e offrono una migliore illuminazione laterale e in
profondità, pur senza infastidire gli automobilisti che
viaggiano in senso contrario. Non possono essere
alimentate a 12 volt dalla batteria dell’auto e richiedono
un dispositivo elettronico che innalzi la tensione fra i
5000 e i 12.000 volt. L’accensione è quasi immediata e
il consumo è di 35 watt. Molto costose, al momento
equipaggiano soltanto i più prestigiosi modelli della
BMW
L-JETRONIC
Primo sistema di iniezione di benzina che inietta ad
intermittenza il carburante, successivamente seguito e
migliorato dai sistemi Le, Le2, Le3, Lh-Jetronic
LSD Sigla di Limited Slip Differential: differenziale a
slittamento limitato.
MAF Misuratore massa d'aria
MAPPATURA
Insieme di istruzioni digitali memorizzate nella R.O.M.
che provvedono alla gestione del motore in tutte le
situazioni di funzionamento, la centralina confronta le
informazioni fornite dai sensori con le istruzioni della
mappa e poi comanda gli attuatori
MAP Sensore pressione assoluta
MARMITTA
CATALITICA
Marmitta predisposta per accogliere i dispositivi per la
pulizia dei gas di scarico(VEDI CATALIZZATORE)
Mc PHERSON
Ammortizzatore per sospensioni a ruote indipendenti
dove il portamozzo di ciascuna ruota e' fissato
all'estremita' inferiore del ammortizzatore, che
incorpora anche la molla, inferiormente il portamozzo e'
fissato a un braccio oscillante; in questo modo
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l'ammortizzatore deve essere in grado di reagire a tutte
le sollecitazioni che vengono trasmesse dalla ruota
MASSA
In fisica viene definita come rapporto fra forza e
accelerazione; normalmente si vuole indicare la
quantita' di materia di cui un corpo e' composto, la sua
unita' di misura e' il Kg
MASSA VOLUMICA Volgarmente detto peso specifico, e' il rapporto tra la
massa e il volume di un corpo
MEMORIA Dispositivo in grado di ricevere informazioni, ricordarle
e restituirle quando gli vengono richieste
MEMORIA STABILE
ROM
(Read Only Memory) Memoria di sola lettura, e' un tipo
di memoria la quale viene "scritta" in fase di produzione
e successivamente si e' in grado solo di leggerla, i dati
registrati vengono tenuti in memoria anche senza
alimentazione
MEMORIA
TEMPORANEA RAM
(Random Acces Memory) Memoria ad accesso
casuale, tipo di memoria che riesce a "ricordare" i dati
scritti fino a quando rimane alimentata
METANO
Gas naturale, puo' essere utilizzato in sostituzione alla
benzina.È difficilmente liquefattibile a temperatura
ambiente, viene messo in bombole alla pressione di
200 bar
METANOLO
Alcol Metilico ricavato dal metano, dal carbone, o dalla
distillazione del legno, puo' essere utilizzato in
sostituzione alla benzina, punto di ebollizione 65°C
MICROPROCESSORE
Circuito integrato di piccole dimensioni, in grado di
eseguire operazioni logiche ed aritmetiche secondo
determinati programmi, memorizzare ed elaborare dati
con lo scopo di impartire istruzioni per comandare
determinati processi di automazione (gestione
dell'iniezione, accensione)
min-1 Corrisponde a 1/min, ovvero giri/minuti di un organo in
rotazione, si indica sempre a caratteri minuscoli
Minimo veloce
Dispositivo che, a freddo, fa girare il motore a una
velocità lievemente superiore a quella corrispondente
al normale regime del minimo aprendo opportunamente
la valvola a farfalla del carburatore
Misfire
Mancate accensioni della miscela aria-benzina
all’interno della camera di combustione. Il fenomeno
determina irregolarità di coppia*, avvertibili in
particolare al minimo e ai bassi regimi. La conseguente
uscita di benzina incombusta allo scarico ha effetti
deleteri per la durata del catalizzatore poiché il
carburante, allo stato liquido, si incendia a contatto con
le parti calde della marmitta, determinando la fusione
dell’elemento ceramico e il grave deterioramento della
superficie porosa dei metalli nobili (platino, rodio e
palladio) dai quali dipendono le reazioni chimiche
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disinquinanti.
Misuratore a film caldo
E’ un misuratore di portata d’aria (vedi anche
debimetro) che esegue una misura di massa risolvendo
automaticamente, ad es., i problemi di quota. Il film
viene mantenuto a 120° tramite energia elettrica la
qiale provvede a riscaldare quanta più aria passa: dal
suo consumo di energia si risale alla massa stessa. E’
presente anche un rilevatore di temperatura dell’aria
esterna per compensare eventuali imprecisioni sul
rilevamento della massa d’aria.
Misuratore quantità di
aria - debimetro
Il misuratore istruisce la centralina di alimentazione
sulla massa d’aria aspirata, parametro principale per la
composizione della miscela. Posizionato a monte del
corpo farfallato può essere fatto come uno sportellino
contrastato da una molla il cui spostamento è
proporzionale alla portata d’aria. Questo spostamento è
registrato da un potenziometro (resistenza variabile)
collegato allo sportellino, che traduce elettricamente lo
spostamento in segnale elettrico. Nei motori Diesel o
nei lean burn, dove la fafalla manca o è praticamente
sempre aperta si misura il grado di apertura del pedale
dell’acceleratore confrontandolo con una mappatura
memorizata nella centralina.Vedi anche misutaore a
film caldo.
MIW
(Mono Iniezione accensione Weber) Il sistema MIW o
Centrajet-2 integra in una centralina l'accensione
elettronica di tipo statico e l'iniezione di tipo single-point
MODULO DI POTENZA
Componente elettronico, composto principalmente da
uno o piu' transistori, il quale permette con un piccolo
segnale dalla centralina, di comandare utilizzatori di
grossa portata (sono impiegati nell'accensione per il
comando della bobina)
Molla di richiamo
Componente della distribuzione che richiude la valvola
di aspirazione o di scarico dopo che questa è stata
aperta dalla camma. Le molle devono avere
caratteristiche tali da impedire il cosiddetto
«sfarfallamento» delle valvole che, oltre a limitare le
prestazioni del motore, è molto pericoloso perché può
provocare il contatto tra la valvola, appunto, e il cielo
del pistone. Oltre determinati regimi di rotazione le
molle di tipo metallico non sono più in grado di
garantire un sincronismo perfetto, in quanto troppo
sollecitate dall’inerzia delle valvole. Per raggiungere
regimi sempre più elevati è necessario dunque
ricorrere a valvole più leggere (e quindi con meno
inerzia) o addirittura, come avvenuto in «formula 1», a
molle di richiamo pneumatiche che consentono
incrementi anche del 20%. Per avere un’idea
dell’influenza del peso, basti pensare che una valvola
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cava di titanio internamente riempita di sodio (26
grammi) permette di raggiungere i 15.500 giri, contro i
14.000 di una valvola d’acciaio delle stesse dimensioni
(48 grammi).
MOTRONIC
Sistema combinato di iniezione e accensione, termine
usato dalla Bosch per indicare i propri sistemi per la
gestione del motore
MOTORE A 2 TEMPI
Motore a combustione interna, la sua particolarita' e'
quella di compiere un ciclo ogni giro dell'albero motore.
È particolarmente impiegato nel campo motociclistico
per la sua leggerezza e semplicita' di costruzione
Motorino di avviamento
Elemento che provvede a far girare il motore in fase di
avviamento per fargli raggiungere le condizioni di
autosostentamento. Esso preleva energia dalla batteria
sotto forma di corrente elettrica che percorre le spire di
una serie di anelli immersi in un campo magnetico
esterno. Le spire percorse da corrente tendono a
disporsi in modo da essere attraversate
perpendicolarmente dal flusso. Ogni spira fa capo a un
collettore a spazzole il quale, quando la spira si
avvicina alla sua posizione di equilibrio, le toglie la
corrente per alimentare una spira adiacente inclinata
rispetto al campo. Così facendo il movimento continua
senza mai trovare una posizione di equilibrio. Il campo
magnetico esterno può essere costituito da magneti
permanenti o da avvolgimenti percorsi da corrente e in
questo caso la corrente può essere la stessa che
percorre le spire rotanti (avvolgimento in serie) oppure
da corrente prelevata dai poli della batteria
(avvolgimento in parallelo). I motori a magnete
permanente e ad avvolgimento parallelo hanno il
campo esterno praticamente costante, sono semplici di
disegno e piccoli (pecie quelli a magneta permanente),
però hanno la velocità di rotazione indipendente dalla
coppia, il che non è molto indicato per l’avviamento. I
motori ad avvolgimento in serie hanno una coppia
molto elevata all’avviamento, che cala rapidamente al
salire della velocità. Si usano allora motori “misti” detti
serie/parallelo in cui la prima fase di avviamento ha
l’avvolgimento serie che poi passa al parallelo quando
è iniziata la rotazione.
MOTORE
ENDOTERMICO
Motore a combustione interna (riscalda i gas grazie al
calore fornito dalla benzina, gasolio o ad altro tipo di
combustibile)
MOTORINO PASSO
PASSO
Motore elettrico che puo' compiere spostamenti
angolari molto piccoli, viene impiegato per comandare
organi che richiedono spostamenti molto piccoli, precisi
e rapidi nello stesso tempo (valvole a farfalla, orologi,
tachimetri)
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M.P.I. (Multi Point Injection) Iniezione a piu' iniettori
Multijet
Sistema di iniezione a common rail che esegue durante
ogni ciclo motore più delle due iniezioni oggi
comunemente utilizzate. Migliorano consumi, emissioni
(soprattutto queste: 30-40% in meno), silenziosità (2
dB), prestazioni (6-7 %). Si tratta in genere, nel Diesel,
di due preiniezioni (prima che il pistone sia al punto
morto superiore), una principale e due postiniezioni. I
miglioramenti sono correlati alla possibilità di
controllare meglio le temperature in camera di scoppio,
abbassandone il valore massimo (di picco) e ampliando
la zona di combustione ottimale.
MULTIMETRO Particolare strumento in grado di misurare piu'
grandezze elettriche (correnti, tensioni, resistenze)
MULTILINK
(Multi = piu', vari Link = bloccaggio) Sistema di
sospensioni di geometria innovata studiata e prodotta
dalla Mercedes per migliorare il compromesso
dinamico - comfort, inoltre comporta un miglior controllo
del assetto durante le sollecitazioni, e piu' precise e
illimitate variazioni nella regolazione dell'assetto
NAFTA
Generalmente con questo termine si definisce il
combustibile per tutti i motori Diesel anche se improprio
perche' la nafta era un combustibile pesante per motori
Diesel lenti di grossa cilindrata
NDS Interruttore di folle Ford
Nox
Simbolo chimico generico, sta a indicare la famiglia
degli ossidi di azoto (N2O, NO, N2O3, N2O4, N2O5)
che sono facili a formarsi nella combustione ad alte
temperature e pressioni, e sono tutti piu' o meno nocivi
alla salute
NOx - SCR (Selective
Catalyst Reduction)
NOx è la formula chimica degli ossidi di azoto, elementi
inquinanti emessi dai motori a scoppio ritenuti tra i
maggiori responsabili del “buco nell’ozono” e piogge
acide. Dipendono essenzialmente dalle alte
temperature raggiunte nelle camere di scoppio ( circa
2.300 °C sia per benzina che gasolio, specie nelle
iniezioni dirette - funzionamento lean burn per i
benzina) e dalla loro durata, ma non dal carburante,
essendo l’azoto e l’ossigeno presenti nell’aria*. Per
ridurre tali temperature - non c’è formazione di NOx
sotto i 1.800°C - e la loro durata si usano vari sistemi,
come l’EGR, l’intercooler, l’emulsionatura o il ritardo
della fase di iniezione (questo per i Diesel). ESISTONO
ANCHE speciali MARMITTE CATALITICHE (VEDI post
combustione). Alcuni sistemi (GDI*) prevedono
“trappole” per immagazzinare temporaneamente gli
ossidi di azoto (catalizzatori ad accumulazione - “NOx
trap”); qui viene inviata periodicamente ogni 2’) miscela
ricca per ricreare CO2 e azoto da liberare all’esterno.
DIZIONARIO TECNICO DELL’AUTO
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Però occorrono benzine povere di zolfo per non
“avvelenare” il catalizzatore e quindi la sua presenza
deve scendere dalle attuali 300 parti per milione a circa
50. Nei Diesel la riduzione degli ossidi di azoto è
particolarmente difficile per via dell’abbondante
ossigeno presente nei gas di scarico. Per ovviare si
può utilizzare il SCR (Selective Catalyst Reduction) che
è un’iniezione di acqua e urea al 30% (detta anche
carbamide (formula (NH2)2CO) nel catalizzatore al fine
di ottenere per idrolisi ammoniaca (NH3) a sua volta
ridotta con un secondo catalizzatore a azoto (N2) e
acqua (H2O), per ora è un sistema più adatto a motori
a installazione fissa, aumenta i costi e non garantisce
l’assenza di ammoniaca. Previsto sui veicoli verso il
2003 (Bosh). Oppure un catalizzatore attivo (al platino)
che depura al 60%, e non può essere ancora spinto
oltre per via dell’alto contenuto di zolfo del gasolio,
infine una “torcia al plasma” è allo studio per
l’ossidoriduzione: un gas cui sono stati sottratti elettroni
e quindi è assai reagente fino ad inglobare altre
molecole pur di recuperare le cariche negative perse
(vedi Automotive Engineering 11/99 pag. 67). Il valore
limite per la media annuale accettabile nelle
misurazioni esterne, per metro cubo d’aria, varia da
nazione a nazione: Italia, Francia e Austria adottano il
50 microgrammi. Vedi anche catalizzatore, emissioni,
CRT, e particolato
NOURRICE
Nell'autoveicolo sta ad indicare la vaschetta di
espansione del liquido di raffreddamento che mantiene
il radiatore sempre in perfetta efficienza idraulica
N.T.C.
(Negative Temperature Coefficient) Termistori con
coefficiente di temperatura negativo, cioe' resistori che
riducono la resistenza all'aumentare della temperatura
NTP - Not Thermal
Plasma - Scarico con
plasma freddo
E’ un trattamento ancora sperimentale (Delphi, anno
2002) per i gas di scarico al fine di ridurre gli ossidi di
azoto di cui dissocia le molecole. Prima di accedere al
catalizzatore il gas viene fatto passare in un campo
magnetico col vantaggio che il trattamento nel
catalizzatore è già effettivo a partire da 100°C e gli
ossidi vengono scomposti in azoto e ossigeno. Anche il
particolato del Diesel risulterebbe notevolmente ridotto.
NUMERO BINARIO
Rappresentazione di numeri con un sistema a base 2
anziche' 10, sistema usato nei calcolatori elettronici,
impiega le cifre 1 e 0
NUMERO DI OTTANO
È un numero che indica il potere antidetonante della
benzina, l'indice varia da 1 a 100. Piu' alto e' questo
numero meno incorreremo nel rischio di detonazione
OBD, OBD 2 Presa diagnostica montata sulla vettura, consente il
dialogo con la centralina per la ricerca di guasti
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memorizzati in essa, per convenzione tutti i costruttori
di auto adottano questa presa su tutti i tipi di auto.
Entro il 2000 tutte le vetture benzina che saranno
costruite dovranno adottare queste prese, entro il 2004
anche le vetture Diesel
Offset front-end impact
E’ un crash test contro barriera deformabile, disassato,
a 64,5 km/h; tra i più severi per le vetture, caldeggiato
dall’IIHS (Insurance Institute for Highway Safety). I
risultati vengon analizzati in termini di effetti sulla testa,
tronco, e gambe oltre che in termini di intrusione nella
cella abitativa.
OHMMETRO Strumento misuratore di resistenze elettriche (VEDI
TESTER O MULTIMETRO)
OHC (One hoverhead Camshaft) Un albero a camme in testa
OPACIMETRO
Strumento in grado di misurare la fumosita' prodotta da
un motore Diesel sfruttando la proprieta' di oscurare la
luce che ha il fumo
Open e closed deck
Sono due tipi di basamento. Nell’open non vi è un
piano superiore del blocco cilindri, le canne sono
vincolate al blocco (tra loro possono essere isolate o
tangenti) solo in basso per un 30% dell’altezza. Nel
closed invece c’è un piano su cui posa la testa. L’open
ha minore rigidità strutturale, ma una fusione meno
complessa. Le canne , se sono di tipo “umido”, cioè
lambite direttamente dal fluido di raffreddamento,
hanno un bordino d’appoggio inferiore mentre nel
“closed” possono averlo superiore o inferiore. Le canne
umide possono anche interferire per una parte centrale
pari al 30% circa della loro altezza: canne gemellate.
Vedi canna.
OPTO-ELETTRONICI Strumenti e dispositivi dove l'indicazione della misura o
l'illuminazione sono ottenuti con sistemi elettronici
OSCILLATORE
Apparecchiatura elettronica capace di generare una
tensione alternata variabile sia in estensione che in
ampiezza
OSCILLOGRAMMA
Grafico di risposta dell'oscilloscopio dove e' possibile
vedere la tensione e le forme d'onda indispensabile per
verificare il funzionamento di alcuni sensori (giri, PMS)
OSCILLOSCOPIO
Strumento attraverso il quale e' possibile osservare
segnali di tensione, forme d'onda e l'andamento degli
impulsi di tensione
OSSIDAZIONE
Reazione chimica che avviene tra un elemento e
l'ossigeno, le ossidazioni hanno tempi di reazione
relativamente lunghi
OVER-BOOST
(sovraspinta) Dispositivo che provoca un eccesso di
sovralimentazione, ritardando l'intervento della valvola
wastegate, allo scopo di aumentare le prestazioni
DIZIONARIO TECNICO DELL’AUTO
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Overdrive
Rapporto di trasmissione molto lungo che funziona
come marcia di riposo riducendo il numero di giri del
motore. Al contrario della solita quinta marcia,
l’overdrive è innestato dal guidatore tramite un
servocomando elettrico, agendo su un interruttore o su
una levetta, e non necessita dell’uso della frizione per
l’inserimento e il disinserimento. L’overdrive è un
dispositivo aggiunto alla normale scatola del cambio e
invece dei soliti ingranaggi utilizza un ruotismo
epicicloidale che, se attivato, funziona come
moltiplicatore di giri e, se disattivato, come presa diretta
lasciando inalterato il rapporto di trasmissione. Poiché
si tratta di un dispositivo complesso e costoso, la sua
diffusione è sempre più limitata. In passato l’overdrive
equipaggiava molte vetture inglesi e a volte era
inseribile, oltre che in quarta, anche in terza marcia
rendendo disponibili sei diversi rapporti del cambio.
OZONO
(O3) Gas che in alta quota risulta utile contro il
passaggio dei raggi ultravioletti, ma, la formazione in
bassa quota, risultata nociva per la salute, e'
condizionata da alte concentrazioni di idrocarburi e di
ossidi di azoto attraverso scariche elettriche e reazioni
fotochimiche
PARAFFINA
Componente contenuto nel gasolio che si solidifica a
basse temperature ostruendo il flusso di combustibile
nel circuito di alimentazione
PARAMETRI
MOTORISTICI
Dati tecnici generici che riguardano un motore termico
(potenza, coppia, velocita', rapporto di compressione,
ecc.)
PARTICOLATO Particelle microscopiche in stato solido o liquido che
vengono espulse dallo scarico e si disperdono nell'aria
Parzializzazione della
cilindrata - Esclusione
dei cilindri
Sistema che realizza il passaggio da funzionamento
con tutti i cilindri a funzionamento con esclusione di
alcuni di essi, che rimangono chiusi, con gli iniettori
disattivati: primo motore di serie con questo sistema è il
V8 Mercedes, che passa all’occorrenza da 8 a 4 cilindri
in funzione (vengono disattivati i due centrali di una
bancata e i due esterni dell’altra). Utilizzando meno
cilindri si lavora a una pressione quasi doppia (migliora
il rendimento termodinamico), si ha un miglioramento
del rendimento volumetrico e del rendimento termico e
si può anche aumentare l’EGR. Per avere passaggi
graduali è indispensabile l’acceleratore elettronico
(drive by wire). Nel motore a 12 cilindri si disattiva
un’intera bancata. Il meccanismo di aggancio e sgancio
delle valvole dall’azione dell’albero a camme è
realizzato con speciali bilancieri in due pezzi, uno
collegato all’albero a camme e l’altro alla valvola con
possibilità di renderli indipendenti tramite sgancio di un
DIZIONARIO TECNICO DELL’AUTO
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cilindretto a comando elettroidraulico. Questo sistema è
tanto più efficace quanto più il motore è frazionato e di
grande cilindrata. Vedi anche VTEC.
PASCAL Unita' di misura della pressione nel sistema
internazionale (1Pa=1N/m*2)
PCCB (Porsche
Ceramic Composite
Brake)
Dalla fine 2000 la Porsche equipaggia la “911 Turbo”
con dischi freno in ceramica. I vantaggi sono nella
prontezza di risposta, allontanamento del fading, peso
ridotto (la metà, pari mediamente a 4 kg per ruota)
anticorrodibilità, scrsa dilatazione e durata. Il disco
funziona bene anche alle temperature dell’ordine di
800°C, quando la ghisa si dilata e prendendo
ondulazioni che generano vibrazioni e abbassano
l’attrito con la pastiglia. La ceramica mantiene costante
un coefficiente d’attrito dell’ordine di 0,45. I dischi sono
perforati a evolvente per tenerne bassa la temperatura
e non mandare in crisi i sensori ABS o il liquido freni e
anche per ottenerne il rapido asciugamento con strada
bagnata. La ceramica è a fibre di carbonio, resine e
carburo di silicio. La lavorazione richiede alte
temperature: 1.000°C in atmosfera azotata con alte
pressioni per l’impasto iniziale tra fibra e polimeri e
1.420°C sotto vuoto per la silicizzazione (tramite liquido
silicico che viene assorbito come su una spugna).
Anche il “CL 55 AMG F1 Limited edition” della
Mercedes ha dischi ceramici dal 2000.
PDC ( Park Distance
Control // APS -
Acoustic Parking
System)
Sigla di Park Distance Control, dispositivo ad ultrasuoni
disponibile sui modelli BMW per prevenire urti durante
le manovre di parcheggio. L’impianto è stato sviluppato
dalla Bosch con la denominazione «parkpilot».
Funziona emettendo onde elettromagnetiche a
ultrasuoni che, rimbalzando contro l’ostacolo (anche se
di piccole dimensioni o costituito da una rete metallica),
forniscono echi di ritorno analizzabili da un
microprocessore in grado di calcolare le distanze con
una precisione di 50 mm. Il guidatore è avvertito della
presenza dell’ostacolo da un cicalino nel cruscotto che
diventa sempre più insistente man mano che la
distanza diminuisce. Il sistema ha un raggio d’azione di
1,5 metri davanti e 2 m dietro e si avvale di quattro o
più sensori* collocati sul paraurti. APS è la sigla che
usa Audi.
PES
Fanaleria anteriore poliellissoidale (Poli Ellipsoid
System) sviluppata dalla Bosch. Consente di migliorare
l’illuminazione fornita dagli anabbaglianti con una
lampada di dimensioni molto compatte. Una sorgente
luminosa con area di soli 28 cm2 permette di distribuire
un fascio di luce analogo a quello di gruppi ottici
convenzionali di superficie molto più ampia, lasciando
maggiore libertà agli stilisti per il disegno del frontale. Il
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risultato è stato ottenuto progettando al CAD la forma
ellittica del riflettore e dell’ottica di proiezione, in pratica
una lente opportunamente conformata. I contorni del
fascio luminoso possono essere delimitati nettamente o
meno, e i progettisti hanno una vastissima possibilità di
definizione del campo luminoso che illumina il fondo
stradale e la zona davanti e ai lati della vettura, così da
adeguarsi alle diverse normative in vigore nei vari
Paesi e alle differenti esigenze delle Case
automobilistiche. Il gruppo PES è alto circa 80 mm e
può essere montato in combinazione con un proiettore
abbagliante di tipo tradizionale, una luce di posizione e
un fendinebbia poliellissoidale. Per migliorare
l’illuminazione anche nelle zone più vicine alla vettura,
se il frontale dispone di uno spazio in altezza di almeno
130 mm, può essere utilizzato il gruppo ottico PESplus.
PESO SPECIFICO,
DENSITÀ
DELL'ELETTROLITO
Si misura confrontando il peso dell'elettrolito con il peso
d'acqua, avente lo stesso volume, l'unita' di misura e' il
Kg/l ed esprime la concentrazione dell'acido solforico
nella soluzione acquosa
PIEZOELETTRICITÀ
Fenomeno grazie al quale il titanato di bario (sotto
forma di cristalli) produce cariche elettriche quando e'
sottoposto a variazioni di pressione o di carico nella
direzione del suo asse
PIOMBO
Metallo che in campo automobilistico viene impiegato
per aumentare il numero di ottano nella benzina
aggiungendolo alla stessa sotto forma di sali organici
(tetraetile tetrametile) dopo la combustione pero' si
disperde nel ambiente in particelle microscopiche le
quali sono altamente tossiche
Pneumatici, sigle,
codici, marcatura
I pneumatici riportano sul fianco diverse sigle:
dimensionali e di utilizzo. I numeri in sequenza indicano
la larghezza in millimetri il “rapporto di sezione” (aspect
ratio) che dice quant’è, in percentuale, l’altezza rispetto
alla larghezza e infine, in pollici, il diametro del cerchio
su cui viene calzato. Ad esempio 195/60-15 significa
una larghezza di 195 mm; un’altezza di 195x0,60 = 117
mm; calzato su un cerchio di 15” di diametro. Quando
non esiste il secondo numero si sottintende che il
rapporto di sezione è pari a 78% Perciò 195-15 ha
un’altezza pari a 195x0,78 = 152 mm Naturalmente
esistono delle tolleranze per cui nella pratica si
considerano dello stesso diametro pneumatici con sigle
che danno luogo a diametri della ruota leggermente
differenti. Ricordiamo che il diametro è due volte
l’altezza più il diametro del cerchio. Ad es. la 195/60-15
ha un diametro pari a 117+117+15x25,4 = 615 mm Le
sigle funzionali esprimono il tipo di struttura, la velocità
massima sopportabile, il carico massimo. Ad es.
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R 82 H significano struttura radiale (R) 475 kg di massa
di carico (esiste tabella apposita) e 210 km/h di velocità
massima (esiste tabella apposita). Atre sigle indicano
se il pneumatico è invernale (M+S oppure R+W)
Importante la sequenza di lettere e numeri che segue
la sigla DOT (Department Of Transportation) perché
indicano luogo, settimana e anno di produzione. Ad es.
VDHL159 significa stabilimento di Decatur (Firestone),
Illinois, quindicesima settimana (15) del 1999 E =
omologazione CEE TT = montaggio con camera d’aria
Tube Type) Tubeless = senza camera d’aria TWI =
indicatore della sezione del battistrada dove sono i
segnalatori di usura (altezza 1.6 mm dal fondo degli
incavi).
Poggiatesta attivi
Si tratta di elementi che all’occorrenza aumentano le
loro capacità funzionali (definizione di “attivo”) per
prevenire o attenuare. Ad esempio, in caso di
tamponamento, i poggiatesta si spostano
meccanicamente o elettricamente in alto e in avanti per
ridurre e smorzare il movimento della testa riducendo il
pericolo di lesioni dovute al colpo di frusta.
Pompa del vuoto
Nei motori Diesel, dove non c’è farfalla sul condotto
d’aspirazione, gli accessori come il servofreno non
possono ricavare la depressione necessaria per farli
funzionare dal condotto stesso. Quindi occorre creare il
vuoto aspirando con una pompa apposita, detta
appunto pompa del vuoto.
Pompa di iniezione ad
alta pressione del
Diesel
La pompa di iniezione è il cuore di uno dei sistemi (il
più tradizionale) di alimentazione del motore Diesel.
Essa è mossa dal motore e deve produrre
contemporaneamente la pressione del combustibile e
la sua iniezione. La versione attuale più efficace, quella
“a cilindro radiale”, permettere di raggiungere pressioni
elevatissime (1.800 bar agli iniettori, 1.100 nella
pompa; le onde di pressione nei condotti provocano
l’aumento) con conseguente capacità di
polverizzazione e velocizzzione del combustibile
(compito dell’iniettore), che viene iniettato direttamente
nei cilindri. Per questo motivo e per la grande regolarità
dell’erogazione (oltre che per necessitare di minime
varianti ai motori tradizionali) può ancora oggi
rivaleggiare col common rail e l’iniettore - pompa, che
sono gli altri due sistemi per l’iniezione diretta. Il
dosaggio del carburante è effettuato tramite valvola
elettromagnetica e la pompa ha il vantaggio di essere
facilmente adattata ad architetture motoristiche già
esistenti. Per controllare l’aumento della pressione
nella camera di scoppio si usano inettori a doppia molla
con quella più elastica che si apre un istante prima e
lascia passare una quantità minima di gasolio. In
DIZIONARIO TECNICO DELL’AUTO
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questo modo nella camera di combustione la pressione
raggiunge progressivamente i 90 bar e li mantiene
abbastanza a lungo; altrimenti si raggiungono anche i
120 bar sotto forma di picco (rischio di danno
meccanico). L’elettronica di controllo riceve
informazioni di temperatura dell’aria, numero di giri,
posizione dell’albero motore e dell’acceleratore e,
dall’iniettore, la velocità di movimento dello spillo: in
conseguenza regola l’esatto istante dell’iniezione.
Resta comunque l’inconveniente che la pressione non
è regolabile e che cresce col numero di giri del motore.
PONTE DI
WHEATSTONE
Detto anche metodo di misura della resistenza ad
azzeramento, poiche' essendo costituito da 4
resistenze collegate fra loro come i lati di un quadrato,
ai due vertici si fornisce una tensione di alimentazione
agli altri due si misura la tensione di uscita, se le
resistenze sono uguali la tensione sara' 0 se la
resistenza incognita sara' diversa si varia una delle
altre fino a misurare tensione 0 in questo modo si puo'
ricavare il valore della resistenza incognita
PORTATA (riferito ad uno strumento) È la massima grandezza
misurabile dallo strumento
POTENZA
(potenza = lavoro / tempo) Si misura in Watt (W), nel
motore rappresenta il lavoro utile che riesce a
sviluppare nel tempo di un secondo
POTENZA PER UNITÀ
DI CILINDRATA
(potenza specifica) Nel gergo automobilistico si
riferisce alla potenza (KW) in rapporto con la cilindrata
espressa in litri (KW/L)
POTENZIALE
ELETTRICO
Grandezza necessaria a spostare una carica elettrica
in un materiale conduttore per creare un movimento di
elettroni bisogna creare una differenza di potenziale
(VEDI TENSIONE)
POTENZIOMETRO
Resistenza alimentata positivamente e negativamente
dove, sopra la quale scorre un cursore che preleva una
tensione che risultera' variabile a seconda della
posizione del cursore (sull'auto viene impiegato per
fornire segnali come posizione farfalla)
POTERE CALORIFICO Quantita' di calorie sprigionate dalla combustione
completa di una quantita' unitaria di combustibile (1Kg)
POTERE CALORIFICO
DELLA CILINDRATA
È la quantita' di calorie sprigionate da un metro cubo di
aria benzina mescolati nel loro rapporto stechiometrico,
in modo da ottenere una combustione completa, piu'
alto e' il potere calorifico migliore sara' il carburante
PREACCENSIONE
È l'accensione spontanea della miscela aria benzina
all'interno della camera di scoppio, prima dello
scoccare della scintilla, causa la presenza di punti
caldi, pressione troppo elevata ecc.
PRESSIONE È definita come una forza che agisce
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perpendicolarmente su una superficie, la sua unita' di
misura e' il Pascal (1Pa = 1N / 1mq)
PRESSIONE
ASSOLUTA
Sistema di misurazione della pressioni inferiori alla
pressione atmosferica, questo metodo non prevede le
misure negative (di depressione)
PRESSIONE RELATIVA
Sistema di misurazione della pressione che prende
come riferimento 0, la pressione atmosferica, quindi si
potra' misurare una pressione inferiore a quella
atmosferica (depressione) usando una numerazione
negativa
PRESSOSTATO Dispositivo per mezzo del quale si limita la pressione
massima raggiungibile
Pretensionatore
Dispositivo che interviene a mettere in tensione le
cinture di sicurezza in caso di incidente un attimo prima
che il corpo di chi le indossa si muova in avanti. In tal
modo le cinture lavorano al meglio per contribuire ad
evitare danni al fisico. Il pretensionatore può essere
attivato da innesco meccanico (ad es. una molla
precaricata) o pirotecnico.
PROGRAMMA
Sequenza di operazioni, con un inizio ed una fine, che
si introducono in un elaboratore allo scopo di
raggiungere alla soluzione di un problema
PSPS Sensore pressione servosterzo Ford
PTC
(Positive Temperature Coefficient) Coefficiente di
temperatura positivo, la variazione della resistenza
elettrica aumenta all'aumentare della temperatura
Pulsair
Sistema anti inquinamento che prevede l’afflusso di
aria fresca nel collettore di scarico per completare la
combustione di CO e HC: si da luogo così alla
postcombustione. Si realizza con un condotto che dal
filtro dell’aria raggiunge il collettore di scarico
immediatamente a valle delle valvole di scarico. Lungo
il condotto c’è una pompa che funziona da
elettrocompressore e una valvola REED, cioè
unidirezionale, che evita che gas combusti raggiungano
il filtro percorrendo il tubo in senso inverso.
P.M.I.
(Punto Morto Inferiore) È la parte piu' bassa che il
pistone puo' raggiungere durante la sua corsa, la
distanza piu' breve fra pistone e albero motore
P.M.S.
(Punto Morto Superiore) È la parte piu' alta che il
pistone puo' raggiungere durante la sua corsa, la
distanza piu' breve fra pistone e testata
PWM
(Pulse Widht Modulation) Segnale ad onda quadra a
tensione fissa e modulazione di ampiezza, per mezzo
del quale la centralina comanda gli attuatori
Quattro ruote sterzanti -
Sterzatura integrale
Sigla di 4 Wheel Steering, sistema sterzante sulle
quattro ruote. Questo dispositivo, utilizzato su alcune
DIZIONARIO TECNICO DELL’AUTO
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4WS vetture di produzione giapponese, ha il duplice obiettivo
di ridurre il diametro di sterzata a bassa velocità, così
da facilitare le manovre di parcheggio e migliorare la
maneggevolezza in città, e di aumentare la tenuta e la
stabilità di marcia alle velocità elevate. A bassa velocità
le ruote posteriori sterzano (fino a un massimo di circa
7°) in controfase, ossia in senso opposto a quelle
anteriori; alle alte velocità, invece, sterzano in fase (al
massimo di circa 1°). La sterzatura delle ruote
posteriori può avvenire con un comando meccanico
(sistema Honda Prelude) o, più frequentemente, con un
più preciso e meno ingombrante impianto idraulico
gestito dall’elettronica (AHK in tedesco = Active
Hinterakskinematic). Per migliorare la stabilità in curva,
molte vetture fanno ricorso a un aumento della
convergenza della ruota posteriore esterna - che è
come dire sterzarla in fase con quelle anteriori -
utilizzando a tal fine il trasferimento di carico (aumento)
che tale ruota subisce durante le curve per effetto della
forza centrifuga. Col sistema della quattro ruote
sterzanti tale benefico accorgimento viene anticipato
collegandolo direttamente allo sterzo, in pratica prima
ancora che avvenga il trasferimento di carico e si trae
vantaggio anche dal punto di vista della tenuta. Oggi si
riparla di sterzatura del retrotreno a comando
elettronico per integrare la funzione ESP. GM dovrebbe
applicarlo dal 2002.
Q - SYSTEM Cambio automatico con possibilita' di selezione
manuale di marcia (Alfa 156)
R.A.M.
(Random Access Memory) Memoria ad accesso
casuale, memoria dove e' possibile scrivere ed
elaborare i dati, i dati vengono tenuti in memoria solo
se la RAM e' alimentata
R.A.M. STAND-BY
Memoria RAM di tipo non volatile, cioe' in grado di
tenere la memoria anche senza alimentazione, i dati
vengono cancellati con un apposito input o dopo un
certo numero di accensioni e spegnimenti
RAPPORTO DI
COMPRESSIONE
È il rapporto tra, la somma dei volumi della camera di
combustione piu' il cilindro descritto dalla corsa del
pistone e, la camera di combustione
Rapporto lambda
E’ il rapporto geometrico tra la lunghezza della
manovella e quella della biella. Quanto più esso è
basso, tanto più cala la spinta laterale del pistone sulla
parete del cilindro. Ciò però significa bielle più lunghe e
quindi inerzie un po’ più consistenti nel moto alterno
delle masse. E’ evidente che non possono esserci
motori con bielle più corte delle manovelle, o anche di
lunghezza paragonabile, altrimenti il pistone andrebbe
a picchiare nell’albero a gomiti quando è nella zona del
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PMI. Poi esistono problemi di ingombro e di disegno
che fanno sì che i valori più probabili sono 0,2 - 0,3
circa. Il rapporto lambda è fondamentale nello studio
delle armoniche del secondo ordine assieme al
rapporto corsa/alesaggio (vedi motore quadro e
superquadro). Il rapporto biella/corsa viaggia attorno a
1,5 tenendo conto che la corsa è il doppio della
manovella (L/C = 1,5 circa).
RAPPORTO
STECHIOMETRICO
È il rapporto ideale per far avvenire una combustione
perfetta calcolato matematicamente secondo la
composizione chimica dei componenti (1Kg di benzina
14,7Kg di aria)
RECOVERY
(recupero) Sistema grazie al quale la centralina
comanda gli iniettori anche se l'impianto non e'
perfettamente efficiente grazie a valori medi registrati in
memoria (VEDI LIMP-HOME)
REED
La valvola reed e' una valvola unidirezionale che
consente il passaggio di aria nel condotto di scarico
utilizzando le pulsazioni di pressione prodotte dal
passaggio dei gas di scarico
REGOLATORE DI
PRESSIONE
Dispositivo meccanico che mantiene costante la
differenza di pressione tra la pressione di benzina e la
pressione dove lavora l'iniettore
REGOLATORE DI
TENSIONE
Dispositivo che mantiene costante la tensione al
variare dei giri dell'alternatore, funziona inserendo o
disinserendo delle resistenze che variano la corrente
agli avvolgimenti di eccitazione, quando raggiunge il
valore massimo di tensione
Regolatore di velocità
Dispositivo che mantiene costante la velocità della
vettura, indipendentemente dalle variazioni di
pendenza della strada, senza che il guidatore debba
intervenire sul pedale dell’acceleratore. Funziona
tramite un servomotore (farfalla motorizzata) che regola
l’alimentazione così da far erogare al motore la potenza
necessaria. Tali sistemi sono molto diffusi negli Stati
Uniti dove il loro impiego aiuta a muoversi in un traffico,
magari anche intenso, che, a causa dei bassi limiti di
velocità (circa 100 km/h sulle autostrade), procede in
maniera praticamente omogenea su tutte le numerose
corsie. Sulle nostre strade l’utilità del cruise control è
compromessa dalla «nervosità» della circolazione e
dalla disparità di velocità fra i veicoli. L’effetto del cruise
control cessa immediatamente se il pilota agisce sul
freno o sull’acceleratore, cioè riprende il controllo
diretto della vettura.
RELÈ
Componente elettrico composto da una bobina che se
eccitata comanda, aprendo o chiudendo un interruttore,
il circuito principale
REMCO Regolazione CO Ford
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RENDIMENTO È il rapporto tra l'energia erogata, raggiungendo la
scarica totale, e quella assorbita nella ricarica
RENDIMENTO DEL
MOTORE
È il rapporto tra l'energia prodotta dal lavoro utile
all'albero motore e l'energia calorifica contenuta nel
combustibile consumato (i motori a scoppio hanno un
rendimento bassissimo, 30 % circa, cio' significa che il
restante 70 % dell'energia viene trasformata in calore)
RESET Azzeramento totale
Residence time
Termine anglosassone che definisce il tempo di
permanenza dei gas di scarico all’interno del
catalizzatore. Generalmente tale periodo è inferiore a
0,04 secondi, quindi le reazioni chimiche che
avvengono nella marmitta catalitica devono essere
rapidissime. Nella fase di riscaldamento del
catalizzatore lo R.T. un po’ più lungo può servire a
bruciare nella marmitta gli HC e i CO, previa iniezione
di aria, e quindi far andare in temperatura più
velocemente la marmitta (thermal afterburning).
RESISTORE
Componente il quale fornisce una resistenza al
passaggio di corrente nettamente superiore a quello
posto dai normali fili conduttori
RETROFIT
Indica un particolare dispositivo antinquinamento
applicato in passato su vetture non catalizzate ma
avendo dimostrato la sua scarsa efficacia ed un costo
elevato non ebbe uno sviluppo commerciale di
particolar rilievo
Returnless
Si dice di apparati riforniti da fluido in pressione che
non hanno tubazione di ritorno. Porsche 911 modello
2002 ha un’alimentazione returnless, cioè invia l’esatto
quantitativo di benzina agli iniettori e non necessita di
tubazione di ritorno.
Ricircolo dei gas di
scarico (EGR)
EGR (sigla di Exshaust Gas Recycling) è un sistema
per cui vengono immessi nel condotto di aspirazione,
attraverso una valvola, quantitativi (non eccessivi per
non avere allo scarico idrocarburi e particolato) di gas
di scarico al fine di migliorare il tenore delle emissioni
con riferimento agli ossidi di azoto (NOx). Infatti gli NOx
provengono dall’aria (azoto e ossigeno ne sono i
principali componenti) e perciò mettendo i gas
combusti al posto dell’aria in eccesso si formano meno
NOx, anche grazie alla più bassa temperatura di
combustione. E’ quindi utilizzato soprattutto nei Diesel
e nei motori benzina a combustione magra lean burn*,
dove quando c’è eccesso d’aria gli ossidi di azoto non
possono essere scomposti cataliticamente, ma
vengono trattati con sistemi complessi di accumulo; qui
si arriva a una quantità pari al 25% (addirittura oltre il
50% in motori sperimentali GDI ultra magri e per i
diesel) del gas di immissione. Recentemente (Renault)
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l’EGR è utilizzato nei motori a benzina a iniezione
diretta con funzione di ridurre le perdite di pompaggio,
perché esso è in grado di aumentare la pressione nel
condotto di immissione; in questo caso il rapporto aria
benzina è stechiometrico. La presenza dei gas
combusti, che non partecipano alla combustione ma, in
quanto massa raffreddata, assorbono calore, abbassa
la temperatura di combustione riducendo la formazione
di NOx nell’ordine del 30%. La riduzione della
temperatura di combustione può ridurre la potenza del
motore e aumentare i consumi, che salgono otre i 200
g per kilowattora; però a fronte di una piccola perdita si
ottengono decisi vantaggi nella pulizia dei gas di
scarico (ad eccezione del particolato che invece
aumenta) per cui il sistema è largamente utilizzato.
Quando i gas combusti sono introdotti in luogo dell’aria
in eccesso nei processi a combustione magra
rappresenta anche un miglioramento del consumo
carburante. Un accurato studio della variazione di fase
delle valvole di scarico può rendere meno necessario il
sistema EGR.
RIDUCENTE
Particolare proprieta' di una sostanza di assorbire
ossigeno da un'altra sostanza che ne contiene
(proprieta' inversa alla reazione di ossidazione)
RIDUTTORE
EPICICLOIDALE
Riduttore costituito da un albero ad alta velocita',
coassiale con l'albero a bassa velocita' e collegati per
mezzo di satelliti, i quali trascinati dalla ruota dentata
dell'albero veloce imboccano i denti di una corona
esterna fissa, i satelliti collegati all'albero lento cosi'
porteranno in rotazione l'albero con un rapporto di
riduzione che normalmente varia da 1:3 a 1:5
RILUTTANZA
Resistenza opposta da un circuito magnetico, o un
corpo in genere, a lasciarsi attraversare da un flusso
magnetico
RISONANZA
Fenomeno fisico riscontrato sui moti oscillatori dove si
ha una notevole amplificazione del moto (ampiezza e
velocita') a parita' di forza immessa. Quando la
frequenza del sistema e la frequenza della forza
entrano in sintonia (hanno gli stessi tempi e le stesse
durate)
ROLLIO
Movimento del veicolo, in curva, sul suo asse
orizzontale longitudinale, dovuto alla forza centrifuga
che provoca uno spostamento dei pesi verso l'esterno
e la reazione elastica delle sospensioni
Rumorosità - dB
ammessi
Per limitare l’inquinamento acustico i sistemi di scarico
non devono superare la soglia dei 74 dB misurati da un
microfono posto a 7,5 m dal ciglio stradale mentre il
veicolo passa accelerando al massimo da 50 km/h con
marcia in seconda e in terza. Per veicoli con più di 190
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CV valgono disposizioni speciali. Per il 2000 il livello
dovrebbe essere ridotto a 72 dB.
RUOTA FONICA
Sistema utilizzato per produrre un segnale avendo una
ruota dentata e un sensore induttivo. Portando in
rotazione la ruota si viene a creare una variazione di
traferro tra i denti della ruota e il sensore, quindi una
variazione del flusso magnetico, creato da una calamita
interna al sensore, quindi la generazione di una
tensione variabile ai capi della bobina del sensore
SBC (Sensotronic
Brake Control)
Evoluzione del 2001 della frenata elettronica (brake by
wire- EHB) messa a punto dalla Mercedes in
collaborazione con Bosch. E’ lo sviluppo dell’impianto
BAS in grado di interpretare con l’elettronica di
rilevamento il desiderio di frenata dalla velocità con cui
si rilascia l’acceleratore e da come si preme il pedale
del freno. Dopo di che (ma è più appropriato dire
istantaneamente) l’elettronica di esecuzione dialoga
con l’ESP e ABC o quant’altro necessario ad avere
frenata efficace con stabilità e tenuta. L’impianto
idarulico tradizionale c’è ma è interrotto: parte collegato
al pedale del freno con solo funzione di rilevamento
della modalità di azionamento, e parte collegato alle
ruote con sola funzione di obbedire ai comandi
dell’elettronica di esecuzione, che preleva l’olio da un
impianto in pressione. In caso di guasto all’elettronica
si ripristina il collegamento dell’impianto idraulico e tutto
funziona come sulle vetture “normali”. Tra i vantaggi
dello “scollegamento“ l’assenza di disturbo al pedale
durante la modalità in ABS (o in ESP). Presente su
“SL” del 2001.
Scatola guida (steering
system)
E’ una scatola in lega leggera all’interno della quale è
alloggiato un meccanismo che trasforma il movimento
di rotazione dell’albero dello sterzo in spostamento
della leva di direzione (cui sono collegati i bracci della
tiranteria) oppure, nella versione “pignone e
cremagliera” agli stessi bracci trasversali della
tiranteria. Nella scatola dello sterzo avviene anche gran
parte della riduzione tra la rotazione del volante e
quella delle ruote direttrici, mediamente in un rapporto
di circa 1/10 - 1/25 (25° di rotazione del volante per 1°
delle ruote). Ci sono sostanzialmente tre tipi di scatola
guida attualmente in uso. A “vite senza fine” (wormgear):
all’estremità opposta del volante, l’albero dello
sterzo termina con una vite, la quale ingrana con un
settore dentato più o meno circolare, costretto a ruotare
in conseguenza del movimento del volante; l’albero di
questo settore muove la leva di direzione collegata alla
tiranteria di sterzo (vedi Machine Design, ott. 2000). A
“circolazione di sfere”: la vite di cui sopra termina in un
manicotto (cui si accoppia tramite interposte sfere di
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acciaio, per ridurre l’attrito) il quale si muove
longitudinalmente in conseguenza del movimento del
volante; tale manicotto ha una dentatura esterna che
ingrana con un settore dentato e per il resto è come per
la “vite senza fine”. Vedi Machine Design numeri 14 e
15 del 1999. A “cremagliera”: al posto della vite c’è un
ingranaggio elicoidale a denti inclinati (il pignone) che
ingrana con un pettine che fa parte di un’asta
trasversale; l’asta è direttamente collegata ai bracci
laterali della tiranteria di sterzo. E’ lo stesso principio
del “pignone-corona” del differenziale, solo che la
corona , in questo caso, ha raggio infinito. Il pettine ha i
denti ravvicinati nella zona centrale, più diradati in
quelle laterali e poi ancora ravvicinati nelle zone
estreme per realizzare un rapporto di riduzione
variabile. Al centr infatti è convenienteche lo sterzo non
sia troppo diretto per non dare nervosità alla guida; per
angoli più importanti è meglio avere rapporti che
garantiscono rapidità di intervento; infine a tutto sterzo
si torna a rapporti bassi per facilitare il lavoro del
servosterzo o delle braccia nelle manovre di
parcheggio. Il pettine ha tre denti contemporaneamente
ingranati col pignone.
SCHEMA A BLOCCHI
Metodo di rappresentazione grafica, di uno schema
elettrico, semplificato dove lo scopo e' la facile
individuazione delle varie interdipendenze dei vari
sistemi, e l'informazione di base sui collegamenti
SCHERMATURA
Dispositivi installati sui componenti o sui cavi con il
compito di abbattere i disturbi elettromagnetici per
lasciare i segnali il piu' puliti possibile
SCS Sistema di sospensioni a controllo elettronico montato
sulla Lancia Thema
SEFI (Sequential Electronic Fuel Injection) Iniezione
elettronica di benzina sequenziale Ford
SDI Motore Diesel aspirato con iniezione diretta
SELECT-LOW
(Selezione Bassa) Strategia adottata dalla centralina
ABS per ridurre la pressione delle ruote posteriori, la
centralina, con ruote aventi due differenti attriti per
irregolarita' stradale, sceglie di frenare le ruote con la
pressione piu' bassa per evitare il bloccaggio della
ruota con attrito basso anche a discapito della forza
frenante ottenibile dalla ruota con attrito alto
SELESPEED
Cambio meccanico sequenziale a gestione
elettroidraulica derivato dalla tecnologia della F1 e
montato su Alfa 156 o Ferrari
SEMICONDUTTORI
Materiali che non si definiscono ne' buoni conduttori ne'
buoni isolanti, pero' vengono utilizzati per alcune loro
particolari proprieta' elettriche, soprattutto per la
costruzione di componenti elettronici (diodi, transistor)
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che contengono germanio o silicio
SENSORE
(rilevatore trasduttore impulsore) Dispositivo che e' in
grado di trasformare un fenomeno fisico in un segnale
elettrico
Sensore di pioggia
Si basano sul principio che sfrutta la riflessione. Un
diodo emette luce (i più recenti all’infrarosso, perché
non sia visibile) e il vetro asciutto la riflette quasi tutta
su un sensore di luce. Se il vetro è bagnato la
riflessione viene a ridursi o ad annullarsi e di
conseguenza si regola la velocità del tergicristalli
Questo sensore può fare altre funzioni, come chiudere
automaticamente il tetto apribile o accendere le luci in
caso di pioggia.
SENSORE DI
OSSIGENO
(Sonda lambda) Sensore posto nel collettore di scarico,
il quale fornisce una tensione che varia a seconda della
quantita' di ossigeno presente nei gas combusti, ed
informa la centralina di una miscela povera (grandi
quantita' di ossigeno, basse tensioni sul sensore) o
miscela grassa (ossigeno assente, tensione alta)
Servofreno
Dispositivo comandato dal pedale dei freni che
moltiplica l’intensità dello sforzo esercitato sul pedale
stesso. La sua origine risale agli anni Venti, quando
poche vetture di lusso iniziarono a montarne tipi
meccanici che amplificavano l’azione sul pedale tramite
un sistema di leve. Oggi il tipo più diffuso è quello a
depressione, così chiamato perché utilizza la
depressione creata dal motore a benzina nei condotti di
aspirazione a valle della farfalla. Nei moderni diesel,
che non hanno farfalla, è invece utilizzata una pompa
(detta depressore) azionata dal motore, che fornisce la
depressione necessaria. Si stanno diffondendo anche
sistemi idraulici con pompa ad alta pressione, utilizzati
nei sistemi integrati di ABS. La forma classica è di un
voluminoso cilindro in lamiera diviso all’interno in due
camere tramite una membrana. Una delle camere è
sotto depressione e lo è anche l’altra se non si frena.
Frenando la valvola di controllo fa in modo che le due
camere, che prima erano in comunicazione, vengano
separate e che poi la pressione atmosferica si tabilisca
in una di esse: la membrana si sposta per effetto della
differenza di spinta. Tutto il sistema di regolazione si
sposta e agisce sul puntale che comanda il cilindro
mestro dell’impianto (quello che manda in pressione il
circuito dell’olio dei freni). Il servofreno amplifica lo
sforzo di circa 6 volte. Rilasciando il pedale del freno la
valvola regolatrice interrompe il collegamento col
l’esterno e rimette in comunicazione le due camere
Servosterzo Riduce lo sforzo da esercitare sul volante per sterzare
le ruote. Il dispositivo tradizionale agisce tramite un
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circuito idraulico ad alta pressione (100 bar) che si
avvale di una pompa azionata dal motore e di un
complesso sistema di valvole. Il servosterzo non è
quindi attivo a motore spento. Il sistema più semplice
consiste in un dispositivo che invia l’olio in pressione su
una faccia o su quella opposta di un pistone s seconda
che si giri il volante da un lato o dall’altro; se non c’è
sterzata in atto, l’olio torna al serbatoio da cui attinge la
pompa. I più moderni impianti consentono di avere il
massimo dell’assistenza a bassa velocità e di ridurre
poi l’effetto man mano che la stessa aumenta, in modo
da conservare una maggiore sensibilità e di consentire
al guidatore di percepire le condizioni di aderenza
dell’avantreno quando si percorrono le curve. Per
questo si usa un sistema idraulico (HPS) che riduce il
suo effetto all’aumentare dei giri del motore o,
addirittura, un sistema di regolazione elettronico (EPS)
che interviene sulla parte idraulica tenendo conto della
velocità della vettura. Sono stati sviluppati anche
servosterzi che utilizzano più economici leggeri e
programmabili sistemi elettrici o pneumatici, che hanno
il vantaggio di non consumare energia in rettilineo in
quanto non occorre alimentare la pompa quando non è
richiesta la guida servoassistita, e che misurano la
necessità di intervento in base alla misurazione della
deformazione di una barra di torsione e della posizione
delle ruote. Vedi servosterzo elettrico.
Shiftlock
Sistema abbinato ai cambi automatici che permette di
passare da P a una marcia solo se si ha il piede sul
pedale del freno. In pratica, oltre al fatto che la vettura
si avvia solo se si è in P, per passare da P ad un’altra
marcia occorre mettere il piede sul pedale del freno
onde evitare di scattare in avanti , o indietro
involontariamente.
SINCRONISMO L'avvenimento contemporaneo di due o piu' fenomeni
diversi aventi lo stesso inizio e la stessa durata
Single point
E’ il tipo di iniezione per motori AS più economico, dal
momento che la benzina viene immessa nel collettore
d’aspirazione da un solo iniettore inserito in un «corpo
farfallato» che sostituisce il carburatore. Rispetto alla
soluzione ottimale con un iniettore per cilindro, detta
multipoint si perdono molti dei vantaggi offerti
dall’iniezione poiché la benzina non si distribuisce in
modo perfettamente uniforme fra i cilindri e inoltre si
deposita sulle pareti dei condotti, aumentando le
emissioni inquinanti a motore freddo.
SINUSOIDALE
Attributo dato ad un fenomeno fisico, il quale si svolge
seguendo la stessa legge della sinusoide, funzione
trigonometrica chiamata seno (ad esempio la corrente
alternata sinusoidale)
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SISTEMA
INTERNAZIONALE DI
MISURA
(S.I.) Sistema adottato per convenzione in tutto il
mondo come sistema di misura ufficiale, il quale ha
come unita' fondamentali il metro (m), il kilogrammo
(Kg), il secondo (s), l'ampere (A), per misurare
rispettivamente lunghezza, massa, tempo, corrente
SISTEMI INTEGRATI
Nel campo automobilistico si indica sistemi elettronici
che gestiscono fenomeni diversi ma dipendenti fra di
loro in modo da ottenere risultati ottimali e migliorabili
(es. sistemi di iniezione - accensione integrati per
aumentare il rendimento del motore)
SMS
(Short Message Service) Nel caso dell'auto telefono e'
una funzione che consente di ricevere brevi
informazioni
SOFTWARE
Termine utilizzato in campo elettronico per indicare la
parte non fisica di un calcolatore (programmi, dati,
mappature) che servono a far funzionare i componenti
stessi del calcolatore
SOGLIA Valore minimo o massimo di intervento di un
componente atto a modificare la situazione
SOLENOIDE Conduttore elettrico costituito da una o piu' spire
avvolte ad elica (bobina)
Solid Oxide Fuel Cell
(SOFC)
Sviluppate da Delphi e BMW sono dei generatori
elettrici di bordo con la tecnica delle fuel cell e sono
adatte alla generazione di idrogeno dalla benzina
tramite unità PEM (Polymer Electrolyte Membrane). La
fuel cell lavora a 800-1000°C ed è composta di
ceramiche di ossido di zirconio e ittirio. Il bilancio
energetico è due volte migliore di un tradizionale
sistema motore-alternatore-batteria. La tensione
prodotta può essere da 12 fino a 42 volt, con 5 kW di
potenza. L’installazione a bordo è prevista per il 2006.
Efficienza tra il 45 e il 60%.
Sonda A/F
Sensore collocato nell’impianto di scarico, di tipo più
evoluto rispetto alla tradizionale sonda Lambda. La
sonda A/F analizza i gas di scarico e fornisce un
segnale di tensione lineare che consente di risalire
all’A/F della miscela bruciata, ossia al rapporto fra la
massa di benzina e la massa d’aria. Questo sensore è
stato adottato da diverse Case giapponesi perché
consente una gestione molto precisa dell’iniezione,
indispensabile, fra l’altro, nei motori «lean burn»* a
miscela «magra».
SONDA LAMBDA
Sensore posto nel collettore di scarico, il quale fornisce
una tensione che varia a seconda della quantita' di
ossigeno presente nei gas combusti, ed informa la
centralina di una miscela povera (grandi quantita' di
ossigeno, basse tensioni sul sensore) o miscela grassa
(ossigeno assente, tensione alta)
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SOVRALIMENTAZIONE
Alimentazione di alcuni motori ottenuta comprimendo,
per mezzo di un compressore, la miscela nei collettori
per facilitare il riempimento del cilindro in fase di
aspirazione
SOVRATENSIONE Tensione elettrica applicata a strumenti e/o linee
superiore a quella di batteria
SPINTEROMETRO
Apparecchiatura che e' in grado di misurare la
lunghezza della scintilla prodotta dalla bobina senza
rischiare di creare sovratensioni anomale che
rovinerebbero i moduli di accensione
SPLIT Termine inglese che nel campo automobilistico indica
uno slittamento differente fra le due ruote
SPRAY Termine inglese che e' riferito alla nebulizzazione di un
liquido, difatti significa spruzzo
SRR (Short Range
Radar)
E’ un radar che a differenza del LRR (vedi ACC) lavora
con lunghezze d’onda di 24 gigahretz e che servono a
tenere sotto controllo la zona immediatamente
circostante il veicolo, tra cui l’angolo morto. essi sono
importanti ad esempio nella fase di pre-crash, poco
prima dell’urto. Possono infatti attivare i pretensionatori
o l’innesco del secondo stadio dell’air bag. Non
l’azionamento del primo stadio perché non danno
indicazioni relative alle masse in gioco. Essi possono
anche essere integrati in un sistema di attivazione
automatica della frenata.
STANDARD
Termine inglese con vari significati dipendenti dalla
frase, insegna, misura, campione... normalmente si
intende usuale o commerciale, unificato secondo
convenzione
SRS Air - bag con sistema di ritenuta supplementare
STARTER
Dispositivo a comando sia manuale che automatico, o
strategia adottata dalla centralina, con il compito di
arricchire la miscela nei primi minuti di funzionamento
del motore (quando e' freddo) per evitare la
condensazione della miscela e garantire il corretto
funzionamento del motore durante il riscaldamento
Supercharger
Denominazione americana dei sistemi di
sovralimentazione che utilizzano compressori
volumetrici
Supercondensatori
Immagazzinatori e dispensatori di energia elettrica che
Honda, tra gli altri, ha presentato sul prototipo JVX.
Sono in grado di caricarsi e scaricarsi molto
velocemente (decimi di secondo) e quindi di fornire
picchi di energia necessari per la partenza oppure per
regolarizzare le vibrazioni del motore qualora applicati
ad un alternomotore. Costano poco di materiale (sono
elettrodi in polvere di carbone annegati in soluzione
elettrolitica con unseparatore tra un elettrodo e l’altro) e
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hanno un rendimento (energia fornita/energia
assorbita) dell’80%, contro il 40% delle migliori batterie
di potenza. La tensione massima di un
supercondensatore è attualmente di 2,8 V per cui ce ne
vogliono 36 in serie per raggiungere 100 V di tensione.
La densità di potenza è di 10 volte superiore a quella
delle batterie “normali”al piombo; tuttavia la loro
energia specifica* è 10 volte inferiore. Sono utilizzati
per i picchi di fornitura elettrica come motorini di
avviamento, gonfiamento di air bag, preriscaldamento
del catalizzatore, regolatori istantanei in genere
(sospensioni intelligenti). Possono essere sottoposti a
cicli ripetuti di carica e scarica senza risentirne.
SWT (Sidewall Torsion
Sensor)
Si compone di un pneumatico (brevetto Continental)
con la spalla interna magnetizzata per settori adiacenti
N-S-N-S (come una serie di raggi larghi 2/3 cm lungo
tutta la circonferenza interna) e di un captatore doppio
fissato alla massa non sospesa della sospensione,
affacciato ai raggi. Si rilevano due segnali di intensità
del campo magnetico nel tempo, uno in corrispondenza
della spalla e uno in corrispondenza del tallone, che
sono sinusoidali ed identici quando la ruota gira nel
vuoto. Invece essi si differenziano per ampiezza
quando c’è una componente di forza laterale e di
sfasatura quando c’è una componente di forza
longitudinale sull’area d’impronta del pneumatico. In tal
modo si rilevano le due forze, si calcola la risultante, e
si può pilotare un sistema ESP o ABS, ad esempio. La
frequenza misura inoltre la velocità della ruota.
Supporto del motore costituito da una camera elastica
piena di fluido con un diaframma (una parete rigida) a
controllo magnetico. In genere si hanno due supporti di
questo tipo, uno davanti e uno dietro al motore. Le
vibrazioni verticali del motore sono avvertite tramite un
sensore che trasmette un segnale alla centralina
dell’ACM. Questa fa fluire corrente al magnete che è
collegato al diaframma e lo fa vibrare in controfase in
modo da contrastare le vibrazioni del motore. L’ha in
uso la Nissan Presage Diesel i.d. e altre vetture
moderne.
TARGA
(Valori di targa) Sono valori di tensione, corrente e
potenza che caratterizzano un apparecchio elettrico
solitamente sono stampigliati su una targa o
sull'involucro
TC Sigla che indica la sovralimentazione applicata ad un
motore (turbo compresso)
TCA
Sigla che indica un motore con sovralimentazione e
dispositivo per la refrigerazione del gas interna (turbo
compresso aftercooler)
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TCI
Sigla che indica un motore con sovralimentazione e
dispositivo per la refrigerazione del gas esterna (turbo
compresso intercooler)
TCS (Traction Control System) Sistema di controllo della
trazione per vetture con trazione anteriore
Temperatura di light off
Termine utilizzato da americani e giapponesi per
indicare la temperatura dei gas di scarico alla quale il
catalizzatore raggiunge un’efficienza del 50%. Di solito
è attorno ai 300 °C.
TEMPO DI RISPOSTA
Intervallo di tempo che intercorre tra l'invio del
comando e l'istante nel quale il comando viene
pienamente eseguito
TEMPO DI SALITA
DELLA TENSIONE
È il tempo che intercorre fra la partenza dal valore 0 al
raggiungimento del valore massimo della tensione (in
inglese, rise time)
TENSIONE
È la differenza di potenziale che c'e' tra due punti di un
circuito, in particolare tra i poli di una batteria o
generatore, la tensione e' misurata in volt (V)
TENSIONE DI INNESCO
DELLA SCINTILLA
Tensione minima necessaria a provocare la
ionizzazione dell'aria che c'e' tra gli elettrodi e far
scoccare la scintilla questa e' prodotta dalla bobina e
portata alle candele tramite appositi cavi
TERMISTORE
È un semiconduttore il quale fornisce una resistenza
variabile a seconda della temperatura, puo' fornire una
resistenza di pochi ohm a 0°C ed alcune migliaia di
ohm a 100°C (PTC) oppure comportarsi in modo invero
(NTC)
TERMOCONTATTO (Contatto termometrico) Interruttore elettrico azionato
da una variazione di temperatura
TERMOCOPPIA
È definita da due fili metallici di qualita' opportuna (ferro
- platino, platinorodio, costantana...), saldati ad un
estremita'. Scaldando il punto dove c'e' la saldatura
(punto caldo) si genera una piccola tensione sugli altri
capi dei fili, la quale e' proporzionale alla temperatura
TERMOSTATO
Dispositivo montato sul circuito di raffreddamento del
motore con il compito di mantenere la temperatura del
motore costante, funziona deviando l'acqua al radiatore
quando e' piu' calda o facendola ricircolare nel motore
quando e' piu' fredda del previsto
TESTER
Termine inglese che significa verificatore, in pratica e'
un dispositivo elettrico in grado di misurare tensioni,
resistenze, correnti elettrche (VEDI MULTIMETRO)
TESTER ANALOGICO
TESTER DIGITALE
Dispositivi elettrici in grado di misurare piu' grandezze
elettriche, solo che l'analogico indica il valore per
mezzo dello spostamento di un indicatore, il digitale
fornisce una risposta numerica tramite l'elaborazione
della grandezza misurata
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THEMIS (Thermal
Management Intelligent
System) - PCS
Sistema di gestione dell’impianto di raffreddamento
capace di accordarsi coi vari livelli di carico del motore.
Tra i componenti, una pompa e un ventilatore a velocità
variabile, oltre che le valvole a controllo elettrico (Valeo
- Visteon). Il risparmio di combustibile conseguente
varia dal 2 al 5 %, come pure le emissioni di NOx.
TIMER Termine inglese indicante un temporizzatore
TIPTRONIC
(funzione base del cambio intelligente) l'unione del
cambio automatico intelligente con un cambio manuale.
Con selettore posizionato in cambio automatico si
hanno i vantaggi di un cambio automatico intelligente,
con selettore posizionato in cambio semiautomatico si
ha la possibilita' di scegliere la marcia nella quale
viaggiare
TIRISTORE
È un semiconduttore che presenta tre terminali (anodo,
catodo, gate), praticamente ha le stesse qualita' del
diodo, ma normalmente non conduce da nessuna delle
due parti, per farlo condurre necessita di una corrente
di comando sul gate, il tiristore conduce fino a quando
viene mantenuta l'alimentazione al gate o fino a
quando la tensione non scende ad un valore critico,
viene usato spesso come un teleruttore di grande
potenza
TITOLO
(rapporto stechiometrico) Rapporto teorico della massa
d'aria rispetto alla massa di benzina per far avvenire
una combustione completa della miscela (14.7 Kg aria
1Kg benzina)
TOLLERANZA (Fascia di tolleranza) Escursione entro il valore minimo
e quello massimo ammessa su una grandezza
TPS (Trotle Position Sensor) Sensore posizione farfalla
TRAFERRO
Spazio che c'e' tra il corpo che produce il campo
magnetico (calamita, bobina...) e il corpo che subisce
l'effetto del campo magnetico (rotore, nei motori...)
TRANSISTOR
(TRANSfer=trasferitore resISTOR=resistore) È un
componente costituito da tre elettrodi, base, emettitore,
collettore. La resistenza che c'e' tra collettore ed
emettitore si comporta variando al variare della
corrente che circola fra emettitore e base, se circola
corrente tra base ed emettitore la resistenza tra
collettore ed emettitore sara' bassa, se non circola
corrente tra base ed emettitore la resistenza sara'
infinita
TRASDUTTORE
È un dispositivo in grado di convertire una grandezza
fisica in un'altra, l'altoparlante e' in grado di convertire
segnali elettrici in onde sonore
Trazione elettrica -
autonomie (EV)
E’ l’unico sistema attuale che consente di avere uno
ZEV (Zero Emission Vehicle) “locale”, cioè nel luogo
dove il veicolo si muove. Inoltre la trazione elettrica è
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intrinsecamente meno rumorosa della trazione termica
e con migliore rendimento globale energetico. Il
problema è di peso e volume degli accumulatori per
avere la medesima autonomia dei combustibili, oltre
che il costo. Attualmente a un litro (o chilo,
approssimando) di gasolio o benzina corrispondono
180 kg di batterie al piombo, 100 kg di batterie Ni-Cd,
60 kg di batterie litio-ioni e 50 kg di batterie Na-S. Le
batterie hanno anche l’handicap di avere una ricarica
lenta, il che significa che non tutta l’energia (quasi
istantanea) recuperabile in frenata è effettivamente
immagazzinabile nelle batterie. A questo proposito
sono da tempo allo studio sistemi a volani inerziali in
grado di accumulare l’energia in frenata e restituirla in
accelerazione. Meno importante il fatto che la ricarica
completa sia lunga, infatti si potrebbero sostituire le
batterie scariche con altre cariche presso i distributori,
come del resto viene fatto per gli autobus dotati di
rimorchietto porta-batterie. I problemi inerenti la
sicurezza dei veicoli elettrici sono essenzialmente:
tensione elevata (pericoli durante la ricarica,
manutenzione e in caso di scontri) e di natura chimica
(gas tossici e acidi) e termica (batterie che lavorano ad
alta temperatura).
TRIGGER
Circuito interno all'oscilloscopio che permette di
sincronizzare l'inizio del segnale con la sua fine
presentando una forma d'onda piu' stabile anche al
variare dei giri (sincronizzatore)
TRIMMER
(trimmer d'antenna) È un regolatore formato da un
condensatore capace di accordare il circuito d'entrata
del ricevitore con le capacita' ricettive dell'antenna
Trust e Supertrust
Sistema di stabilizzazione della vettura utilizzato dalla
Mercedes sulla Smart per evitare il pattinamento
laterale delle ruote motrici e quindi nel caso della Smart
- che è una trazione posteriore - il sovrasterzo in
rallentamento (trust) o in rallentamento e accelerazione
(supertrust). Consiste in segnali di pattinamento che
dal sistema ABS raggiungono la centralina elettronica.
Questa stacca la trasmissione facendo aprire la frizione
e staccando anche l’acceleratore. La ruota che
accennava a pattinare torna momentaneamente folle e
quindi offre il massimo di aderenza laterale. IL sistema
poi ripristina una trazione compatibile con le condizioni
di aderenza chiudendo la frizione e riallacciando
l’alimentazione con molta progressività.
TURBOCOMPRESSORE
Dispositivo formato da due giranti, una azionata dal
movimento dei gas di scarico nel collettore di scarico,
l'altra portata in rotazione dalla prima, per mezzo di un
asta, ha il compito di comprimere l'aria in aspirazione
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Turbo lag
E’ il tempo che intercorre fra il movimento
dell’acceleratore e la disponibilità di potenza alle ruote
nelle auto con turbocompressore. E’ maggiormente
avvertibile nelle riprese dai bassi regimi del motore e
quanto più l’inerzia del turbo e la sezione di passaggio
dei gas sono elevate. Per contrastarlo si usano
compressori piccoli, magari sdoppiati e a geometria
variabile. Garret (2001) sta sperimentando anche turbo
ad assitenza elettronica con motore elettrico, al fine di
eliminare del tutto il “lag”, migliorare i consumi e usarlo
come generatore quando non è richiesta la
sovralimentazione: previsione 2003.
TURBOLENZA
È l'agitazione dei filetti fluidi in un fluido in movimento,
questa agitazione provoca dei vortici che vanno a
contrastare il moto del fluido, nei motori le turbolenze
sono sfruttate per controllare il riempimento dei cilindri
in un certo campo di funzionamento del motore
TWIN SPARK
(spark = candela d'accensione twin = doppia) Sistema
di accensione, dell'Alfa Romeo, che prevede due
candele d'accensione in ogni camera di scoppio, per un
motore 4 cil. Ci sono 8 candele (es. Alfa 156 2000 Twin
Spark)
ULEV (Ultra Low
Emission Vehicle) -
SULEV e ZLEV
Sono veicoli ad emissioni ultra-ridotte, gradino
successivo a quello dei LEV (Low Emission Vehicle,
che devono sottostare alle leggi della California-New
York 1998-1999: meno di 0,075 grammi di idrocarburi
per miglio) e un gradino prima degli SULEV
(SuperULEV) e degli ZEV (Zero Emission Vehicle) o
EZEV (Equivalent ZEV). Per gli ULEV le emissioni, nel
ciclo standard devono essere inferiori a (tra parentesi i
limiti per SULEV - ZLEV): CO meno di 1,7 g/miglio (1,0
- 0,17) HC meno di 0,04 g/miglio (0,01 - 0,004) NOx
meno di 0,2 g/miglio (0,02 - 0,02) Vedi, per gli
aggiornamenti, ZEV.
UTILIZZATORI
Apparecchi che sono destinati, se opportunamente
comandati, ad utilizzare la corrente prodotta per
svolgere il compito qui sono stati progettati (lampadine
motorini elettrovalvole…)
UNI-FLOW Definisce le testate che hanno i condotti di aspirazione
e i condotti di scarico sullo stesso lato
VAF Sensore flusso d'aria Ford
VAT Sensore temperatura aria compreso all'interno del
sensore VAF
Valvetronic
Sistema di regolazione della immissione di miscela nei
motori a benzina effettuato solo attraverso la
regolazione elettronica dei tempi e delle alzate delle
valvole di immissione. Prima mondiale della BMW 316
Compact 2a serie, primavera 2001, abbinato al
variatore di fase “doppio Vanos”. Tra i vantaggi la
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riduzione delle perdite di pompaggio con un rendimento
accresciuto del 10%: infatti ai minimi regimi la
depressione conseguente alla chiusura quasi
immediata (cioè molto anticipata) delle valvole di
immissione, aiuta la fase di compressione (se ne
recupera il lavoro). Inoltre la miscela resta sempre a
rapporto stechiometrico, il che facilita la catalizzazione.
Questa osservazione è relativa alla perplessità
suscitata dalla decisione BMW di evitare (per ora)
l’iniezione diretta della benzina. L’acceleratore
comanda un motorino elettrico il quale aziona un albero
eccentrico, parallelo all’albero a camme di immissione;
in dipendenza della posizione dell’eccentrico le leve tra
albero a camme e valvole determinano la maggiore o
minore alzata e tempo di apertura
VALVOLA ARIA
ELETTROMAGNETICA
Valvola posta nel circuito dell'aria con il compito di
aumentare o diminuire la quantita' d'aria fornita a
regime minimo al motore con lo scopo di ottenere un
regime costante, la bobina interna alla valvola e'
comandata elettricamente dalla centralina
VALVOLA ARIA
SUPPLEMENTARE
È montata come by-pass della valvola a farfalla, nel
circuito di aspirazione, con il compito di far affluire una
quantita' supplementare di aria - benzina per facilitare
l'avviamento a freddo
VALVOLA DI NON
RITORNO
È una valvola che permette il passaggio di un fluido
solo in un senso, bloccando il fluido in caso di riflusso,
e' impiegata a valle dell'elettropompa per evitare lo
svuotamento dell'impianto di alimentazione benzina
VALVOLA DI
SOVRAPRESSIONE
Valvola che limita la pressione massima raggiungibile,
superato il quale, la valvola si apre scaricando la
pressione in eccesso, si puo' trovare all'interno
dell'elettropompa per evitare che la pressione
raggiunga valori troppo elevati
VANOS Sistema di variatore di fase costruito dalla BMW di tipo
idraulico
VAPOR LOCK
(Blocco di Vapore) È la formazione di una bolla di
vapore all'interno del circuito di alimentazione che
ostacola la circolazione della benzina, provocando lo
spegnimento del motore
VCT Sistema adottato dalla Ford per la fasatura variabile
delle camme
VELOCITA' ANGOLARE È definita dal tempo qui un corpo, in moto circolare,
impiega per percorrere un certo angolo
VELOCITA'
PERIFERICA
È definita dal tempo che un corpo, nel noto circolare,
impiega per percorrere un certo tratto di circonferenza.
A parita' di velocita' angolare, la velocita' periferica
sara' direttamente proporzionale al raggio della
circonferenza
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VETTORE
È l'elemento che rappresenta grandezze fisiche
caratterizzate da ampiezza, direzione, verso, punto di
applicazione come una forza, quale avra' un'ampiezza
legata alla quantita' della forza, un verso legato
all'azione della forza, una direzione per indicare dove e'
direzionata la forza
VISCOMATIC
Sistema di trasmissione che abbina un riduttore
epicicloidale e un giunto viscoso a controllo idraulico
per il controllo della trazione, solo in caso di slittamento
delle ruote anteriori la coppia viene ripartita sulle 4
ruote
VIS (Variable Induction Sistem) Sistema di aspirazione con
condotti a geometria variabile montato dalla Lancia
VGT (Variable Geometry Turbo) Turbocompressore con
alette a geometria variabile
VNT (Variable Nozzle
Turbine)
Turbina le cui palette sono regolate da centralina
elettronica al fine di non avere rutardi di coppia e di
avere consumi ridotti e potenze maggiori.
VSS Sensore di velocita' Ford per sistemi di gestione motore
EEC - 4
VTEC
(variabile Valve Timing and lift Electronic Control)
Sistema di variazione di alzata delle valvole a controllo
elettronico (applicato sui motori Honda)
VVA - VVC - Comando
Valvole Variabile
Sistema che permette la regolazione delle valvole,
singolarmente e in continuo, sia nei tempi che
nell’alzata (ad es. nella Porsche turbo, con VarioCam
Plus, da 3 a 11mm). Con questo sistema la valvola
diventa capace di regolare l’aria in entrata con grande
semplificazione della meccanica classica composta di
farfalla, debimetro (misuratore d’aria in entrata) e
motorino “passo passo” per la regolazione del minimo,
tutti in futuro probabilmente eliminabili. Di conseguenza
si riducono i consumi e le emissioni nocive, si
incrementano la potenza e la coppia tutto per valori
attorno al 10%. Naturalmente tra valvola e camma
(perché, nel sistema meccanico, la camma c’è sempre
ma l’elemento interposto tra camma e valvola ha
lunghezza variabile) c’è una camera con olio in
pressione regolata elettronicamente da parte
dell’acceleratore, cioè del pilota. Si prevedono anche
azionamenti delle valvole di tipo elettromagnetico con
attuatori elettromagnetici per ogni valvola e quindi
senza camma.
VVT
(Variabile Valve Timing) Termine usato dalla Lancia per
indicare un variatore di fase a comando elettronico ed
attuazione idraulica per l'albero a camme di aspirazione
WASTEGATE (Scarico del superfluo) Valvola limitatrice di pressione
dell'aria nei motori turbo che agisce intercettando i gas
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di scarico prima che entrino nella turbina, facendo
perdere leggermente velocita' alla turbina facendo
calare la pressione
WHEASTONE
Particolare collegamento di resistenze il quale permette
di ricavare il valore preciso della resistenza incognita. È
costituito da quattro resistenze collegate fra loro come i
lati di un quadrato, a due vertici opposti fra loro si da'
una tensione di alimentazione agli altri due si misura la
tensione di uscita. Se le resistenze sono perfettamente
uguali la tensione rilevata sara' 0 se una delle
resistenze sara' diversa si rilevera' una certa tensione,
bisogna variare il valore resistivo di una delle altre
resistenze fino ad ottenere un uscita 0. Questa
condizione si ottiene quando i prodotti dei valori delle
resistenze poste su lati opposti sono uguali, percio'
conoscendo i valori di tre resistenze si puo' ricavare il
valore della quarta
ZENER
(VEDI DIODO ZENER) È un diodo che ha le stesse
proprieta' di altri normali diodi, solo che sottoponendolo
a una polarizzazione inversa rimane un cattivo
conduttore fino a quando la tensione inversa non
raggiunge un certo valore detto tensione zener, a
questo punto il diodo diventa conducibile